E’ un inverno straordinario quello che sta vivendo la Liguria. Da un quarto di secolo non faceva così freddo, non per valori minimi assoluti, che non sono stati eccezionali, ma per costanza di temperature ampiamente sotto la media climatica.
Analizzando i dati della città di Genova bisogna fare una premessa. Da alcuni mesi i dati emessi dall’Aeroporto di Genova-Sestri sono di dubbia validità, con una probabile sottostima delle temperature minime ed una sovrastima di quelle massime. Per questo motivo tutti i dati oggetto dell’analisi di questo articolo sono stati rivisti dopo un confronto con quelli emessi dalle diverse stazioni meteo cittadine dell’ARPAL. E’ anche opportuno precisare che la media finale non viene alterata da queste correzioni, in quanto l’innalzamento delle temperature minime è compensato dall’abbassamento delle massime.
Fatte quindi queste doverose premesse, iniziamo col fornire qualche dato statistico del gennaio 2010 a Genova. Le temperature medie, minime e massime, sono state di +3.3/+8.3°C, risultando 2.2°C più fredde rispetto alle medie di gennaio del periodo 1961/90, e 2.7°C più fredde rispetto alle medie 71/00. E’ stato inoltre il gennaio più freddo dal 1985, il mese più freddo dal febbraio 1986 e il mese col freddo più costante dal febbraio 1956. A partire dal 1951 è stato inoltre il quarto gennaio più freddo dopo quelli del 1954, 1963 e 1985, e l’ottavo mese più freddo, preceduto anche dai mesi di febbraio del 1954, 1956, 1963 e 1986.
Tutti i mesi che abbiamo posto a confronto del gennaio di quest’anno sono a loro modo storici. Il febbraio 1956 è stato il mese più freddo, a livello europeo, dell’intero XX secolo. L’inverno 1963 fu a sua volta, come stagione complessiva, la più fredda, sempre a livello europeo, del passato secolo, e quello del 1954 non gli fu molto distante. Infine il gennaio 1985, coi tanti record di freddo battuti in Italia, tra cui il celeberrimo -23°C di Firenze, ma lo stesso di Genova-Sestri, con -6.8°C; e il febbraio 1986, in cui a Genova si scese sotto i -5°C e che fu il mese della grande nevicata che colpì tutta la Riviera Ligure, con 30 cm di neve fin sulle spiagge di Sanremo, evento mai più ripetuto da allora; e fu anche l’anno dell’ultima grande nevicata di Roma.
Un gennaio quindi che non è azzardato definire storico per il freddo, ma analizzandolo meglio, solo per la sua costanza e non per i valori di picco raggiunti, che sono stati, invece, nella norma. La temperatura più bassa registrata è infatti stata di soli pochi decimi inferiore agli zero gradi, al contrario di tutti gli altri mesi storici che abbiamo citato, in cui si raggiunsero valori ampiamente sotto lo zero, in qualche caso anche sotto i -5°C. Ma la forte anomalia del mese è stata proprio il freddo costante, a partire dall’irruzione artica della prima decade, a cui ha fatto seguito una situazione barica che ha quasi sempre portato l’aria fredda dalla Val Padana verso le zone più esposte della Riviera, e per finire con la nuova irruzione artica degli ultimissimi giorni del mese, che ha colpito in misura maggiore il Levante.
La prima parte del mese è stata caratterizzata da un freddo intenso anche sul Ponente, anzi, a livello di anomalia rispetto alla media, ancora maggiore rispetto a Genova ed il Levante. In seguito, questa parte “transalpina” della regione, ha seguito più direttamente le vicende climatiche dell’occidente europeo, con una ripresa termica dopo il 15 del mese, mentre la parte centrale della regione, terminato l’afflusso artico contintentale, ha continuato a fare i conti col freddo, questa volta di origine padano. Più altalenante l’andamento termico del Levante, che ha risentito anche della circolazione sciroccale che ha interessato, a tratti, la Penisola Italiana. In ogni caso tutta la Liguria ha sofferto di temperature sotto le medie, in maniera più marcata su Genova, ma con anomalie evidenti, attorno a -1.5°C, sul Ponente Ligure, e un po’ meno intense, circa -1°C, sull’estremo Levante.
Diverse le nevicate. Esse si sono però concentrate principalmente sul settore montano e padano della regione, mentre sulla costa la neve ha fatto fugaci apparizioni nella zona di Genova, soprattutto nel quartiere di Voltri, nel punto più settentrionale del Golfo di Genova e di conseguenza del Mediterraneo Occidentale.
Per un’analisi a più larga scala del mese di gennaio ci viene incontro un interessante articolo pubblicato sul Blog del Meteogiornale al seguente indirizzo: https://globalwarming.blog.meteogiornale.it/2010/02/03/gennaio-2010-italia-e-europa/.
In esso si evidenzia come questo mese abbia avuto i geopotenziali più bassi, a 500 hPa, dal gennaio 1985, e come sia stato il 4° più freddo sull’Europa Occidentale a partire dal 1948 (mentre in Italia soltanto il 16°). Diventa così chiaro come la Liguria, specie quella di centro-ponente, segua direttamente le evoluzioni climatiche dell’Europa Occidentale e come per avere stagioni invernali molto fredde sia necessario un meteo dinamico e con basse pressioni frequenti. Anche Piemonte e Valle d’Aosta hanno seguito le vicende climatiche dell’Europa Occidentale, tanto che anche a Torino era dal 1985 che non faceva così freddo a gennaio e ad Aosta si è avuto il mese più freddo dal dicembre 1990.
Il periodo freddo non si è limitato a gennaio. Già dicembre, nella sua seconda parte, aveva proposto condizioni perturbate e gelide, le più intense in dicembre dal 1996, con le nevicate molto cospicue di Savona e La Spezia, e il rarissimo fenomeno di gelicidio su Genova. Così, a Genova-Sestri, si sono avute già quattro decadi con temperatura massima media inferiore ai 9 gradi (una a dicembre e tre a gennaio), evento che non ha eguali nelle stagioni invernali genovesi degli ultimi 60 anni, a parte il 1963 e il 1956.
E non è finita. Il mese di febbraio, iniziato un po’ più mite, ha visto già il passaggio, il giorno 5, di una “Genoa Low” da manuale, alimentata da aria polare col minimo barico principale a sud dell’Irlanda, e con quello secondario, che nel suo traslare dalla Costa Azzurra verso la Toscana, ha indotto la rotazione dei venti dai quadranti settentrionali e il conseguente riversamento dell’aria fredda dalla zona padana verso il settore centrale della regione. Le conseguenze sono quelle note per questo tipo di perturbazioni, con forte pioggia sulla costa (circa 50 mm a Genova), neve abbondante nell’entroterra e fiocchi che hanno fatto la loro apparizione, seppure effimera, e accompagnati da una prepotente tramontana scura, fin su Genova.
Il futuro non pare essere da meno. Una nuova irruzione di aria artica si sta preparando ad invadere il Mediterraneo durante la prossima settimana. Delle conseguenze sulla Liguria se ne potrà leggere sui bollettini costantemente aggiornati all’indirizzo www.meteogiornale.it/previsioni-meteo/liguria.