Dopo le Cinque Terre, ora è la volta di Genova Non c’è davvero pace per la Liguria che, appena 10 giorni dopo l’alluvione che ha devastato le Cinque Terre, adesso sta sperimentando lo stesso dramma sul capoluogo. Molti quartieri sono sommersi da acqua e fango, per l’esondazione del Bisagno e di altri torrenti minori. Colpita al cuore un’area densamente abitata ed il bilancio del disastro testimonia già tutta la gravità dell’evento: al momento si contano ben 7 vittime ed un numero imprecisato di dispersi. I più fortunati sono riusciti a mettersi in salvo all’ultimo momento ed in molte zone c’è chi è fuggito persino sopra i tetti o i piani più alti dei palazzi.
Il fiume Bisagno è esondato in più punti, a Piazzale Adriatico sommergendo le zone di Marassi e Molassana. L’esondazione non ha risparmiato la zona della stazione ferroviaria di Brignole, dove le auto letteralmente galleggiano su oltre mezzo metro d’acqua, che arriva fino alla cintola all’imbocco di Via XX Settembre. Allagata inoltre la zona antistante alla questura, i quartieri Foce, San Fruttoso e San Martino, mentre risultano inagibili corso Torino e corso Sardegna, dove sono state chiuse le scuole e i bambini portati a piani superiori. La situazione è drammatica nella bassa Val Bisagno, dove la furia del Rio Fereggiano ha trascinato a valle come birilli decine e decine di auto. Esondato alla foce anche il torrente Sturla.
Un vero e proprio bollettino di guerra, con l’emergenza che riguarda anche l’energia elettrica saltata in molte zone, così come i collegamenti di telefonia risultano funzionare solo a singhiozzo. In via Fereggiano, dove sono state travolte le vittime (alcune schiacciate dalle auto), le acque del fiume omonimo hanno strappato una conduttura di gas, ma i vigili del fuoco hanno provveduto a ripristinare il problema. Fortunatamente al momento la pioggia è diminuita d’intensità, con il grosso dei fenomeni traslato verso ovest, in direzione di Sestri Ponente e delle zone al confine col savonese. C’è preoccupazione per una possibile ondata di piena del Chiaravagna, con rischio allagamenti non escluso anche per quanto riguarda il Ponente Genovese, che proprio nell’ottobre del 2010 aveva vissuto un’altra catastrofe alluvionale. Forti piogge interessano anche l’entroterra, ed anche il torrente Scrivia comincia a destare qualche preoccupazione nella zona di Casella. Ma ecco alcune immagini terrificanti tratte dai social network sul web.