Di Dorian si è detto tutto: dalla distruzione delle Bahamas (dove i venti hanno raggiunto punte di 295 chilometri orari, uccidendo 43 persone), agli enormi disagi (in qualche caso anche ai danni ingenti) della costa orientale degli Stati Uniti e del Canada. Martedì, già considerato ex uragano, era ubicato a ovest dell’Islanda dove ha portato bufere di neve con raffiche di vento fino a 90 chilometri orari.
Nonostante l’occhio del ciclone fosse distante dal Regno Unito, anche in questo caso non sono mancate raffiche di vento localmente violente e piogge torrenziali. Piogge che hanno coinvolto maggiormente l’Irlanda del Nord e la Scozia occidentale nel tardo pomeriggio di ieri. Durante la notte si sono propagate a sud e a est del Regno Unito.
Le previsioni meteo indicavano accumuli compresi tra 25 e 100 mm, in grado di provocare localmente alluvioni lampo soprattutto nelle aree pianeggianti e costiere.
In Scozia, a causa dei forti venti, sono state registrate interruzioni nella fornitura dell’energia elettrica e molti alberi hanno avuto perdite di rami tranciati di netto.
Le piogge più intense fortunatamente dovrebbero restare al largo delle coste settentrionali delle Isole britanniche, ma con locali sconfinamenti verso Inghilterra e Galles.
Oltre all’ex Dorian, a preoccupare è la tempesta tropicale Gabrielle e anche stavolta potrebbe rappresentare una seria minaccia per le Isole Britanniche. Anche in questo caso i meteorologi non escludono che la tempesta possa causare venti con raffiche superiori a 80 km/h e piogge torrenziali.