La novità sostanziale che si è palesata a coloro i quali siano usciti da casa nelle prime ore del mattino, è certamente l’aria frizzante che da tempo non veniva percepita sul viso. E sicuramente la sensazione risulterà acuita dall’eccessivo sbalzo se memori dei valori termici che, quasi costantemente, hanno accompagnato questa prima parte di stagione. Si è ampiamente discusso sulle cause che ci hanno condotto ad una tale evoluzione. È però utile ricordare come gli umori del tempo continuino ad essere dettati dai notevoli scambi di calore meridiani.
Passando alla cronaca degli eventi che sono stati registrati a partire dalla giornata appena trascorsa, dobbiamo segnalare, oltre all’abbondante calo della temperatura, il ritorno della neve a quote, in alcuni casi, più basse di quelle che erano state preventivate. Così, in prossimità delle regioni adriatiche e del nord est (primo obbiettivo dell’aria fredda in arrivo) la coltre bianca è comparsa quasi inaspettata, con gli Appennini centro settentrionali imbiancati già a partire dai 1000 m (in alcuni casi anche più in basso).
Da segnalare inoltre come i forti contrasti termici abbiano determinato fenomeni alquanto intensi, con l’aria fredda (di matrice artico marittima) che dalla quota di riferimento di 500 hPa è stata trasferita con facilità in prossimità del suolo. Ciò ha determinato, visto l’abbassamento notevole di temperatura registrato durante le precipitazioni, la comparsa tanto della neve quanto della grandine in fenomeni dall’intensità assai elevata, provocando, nel caso della seconda, anche notevoli disagi.
Inoltre, il passaggio di diversi fronti freddi in direzione del bacino centrale del Mediterraneo, ha consentito la formazione di un minimo depressionario con la comparsa di abbondanti piogge su buona parte delle regioni centrali tirreniche. Ad esempio in molte zone della Sardegna, nella sola giornata di ieri, sono stati registrati apporti nell’ordine dei 40 – 50 mm. Rilevante il fatto che sino a qualche giorno prima veniva data solamente la possibilità di qualche sporadica precipitazione. Le uniche zone che non hanno risentito di fenomeni particolari sono state le regioni del nord ovest, nelle quali è stato tuttavia possibile apprezzare un notevole calo delle temperature (nella città di Milano, alle 20 e 30, venivano segnalate temperature di 5-6 gradi in prossimità delle zone periferiche).
Per quel che concerne la giornata odierna, segnaliamo l’ulteriore abbassamento dei valori termici, con i fenomeni che si andranno a concentrare nelle regioni del sud ed ancora sul versante adriatico. Per via del calo termico, la neve dovrebbe cadere a quote attorno ai 1000 metri e localmente più in basso. Dalla serata è prevista una nuova linea di instabilità che dovrebbe portarsi sulla Sardegna.
Volendo accennare al tempo previsto nel corso della settimana, si può certamente dire che la ferita depressionaria aperta sul bacino del Mediterraneo sarà lenta a guarire, con in prospettiva (a partire dalla giornata di venerdì) un nuovo probabile intenso peggioramento di stampo invernale (preceduto da una leggera ripresa del campo termico) per via di nuova aria fredda in arrivo dal nord Europa.