L’aria fresca dal Nord Europa ha ormai raggiunto l’intero Stivale, in questa domenica comunque dominata dalla presenza del sole. L’intensa calura ancora ieri affliggeva le estreme regioni meridionali e a tal proposito vanno evidenziati i 41 gradi toccati a Catania Sigonella ed i 38 gradi misurati su alcune aree della Calabria Ionica.
La violenta fase temporalesca non si è limitata a colpire il Nord Italia, in quanto nel pomeriggio di ieri alcune zone dell’entroterra abruzzese e di quello molisano sono state colpite da acquazzoni torrenziali, con associate grandinate che hanno creato non pochi danni. Tra la sera e la notte un po’ d’instabilità si è propagata alle regioni meridionali, con qualche precipitazione più significativa in Puglia, comunque non particolarmente intensa.
I venti localmente forti (seppure in parziale attenuazione) ed il calo delle temperature sono l’aspetto saliente del meteo odierno su gran parte d’Italia: gli abbassamenti termici più significativi hanno interessato le zone montuose alpine e a circa 2000 metri di quota (Paganella) la colonnina di mercurio è precipitata fino a 4 gradi. Aria frizzante anche in Val Padana e sui fondovalle prealpini, con temperature mattutine localmente scese attorno ai 14-15 gradi. Il periodo fresco proseguirà anche in quest’avvio di settimana, tanto che le temperature resteranno quasi ovunque al di sotto della media stagionale e solo in qualche isolata landa delle regioni ioniche e delle Isole Maggiori si potrebbe avvicinare la soglia dei 30 gradi.
Non solo fresco, i primi giorni della settimana saranno contrassegnati anche da una vivace instabilità, dovuta all’accentuazione dell’apporto d’aria fredda in quota a cui si sommerà un’ulteriore caduta barica con un parziale regime depressionario. Le precipitazioni saranno distribuite in forma piuttosto irregolare, ma avranno maniera d’addentrarsi localmente fino al Sud e sulle due Isole Maggiori e questo appare essere l’aspetto più anomalo a cui dovremo andare incontro, in quanto è estremamente raro che a fine luglio si sviluppino regimi di bassa pressione sui mari meridionali, per quanto blandi.
Per un miglioramento, tuttavia solamente temporaneo, bisognerà attendere mercoledì, seppure con evidenti strascichi d’instabilità. Una volta che si è aperta la ferita, è difficile che si rimargini facilmente e velocemente. Ed ecco che di questa situazione ne approfitterà un nuovo affondo ciclonico dal Nord Atlantico, che affonderà senza molti ostacoli la lama sul Mediterraneo.