Nel particolare preso in esame, modello delle ECMWF a 168h. (quindi una previsione molto ardua, sebbene convalidata di altissime frequenze ed affollamenti proprio per la data del 26 di luglio) viene mostrato come il persistere di un cut off depressionario, alla quota di 500 hpa, potremmo definirlo come ampia goccia fredda retroattiva, possa dirigere ancora un flusso zonale molto basso e permettere all’Hp mediterranea di protendere nuovamente un promontorio sulle nostre regioni centro meridionali.
Nel complesso e riferendoci al futuro prossimo, possiamo sicuramente ammettere che una depressione, centrata sulla Francia, ci porterà un certo rallentamento della “corsa termica” (picchi o onde termiche molto accentuate), ma non è da considerasi come “garante” per una chiara fase di controtendenza.
Certamente, e come nella più classica “estività” le regioni più interessate da questa nuova pulsazione termica, valori non certamente fuori dalle medie in maniera marcata, saranno le regioni di levante e le nostre due Isole. Per il resto l’estate non perde e non deraglia dai propri binari, ma sembra voglia caratterizzarsi come una stagione “molto regolare”. Non persistenti bolle d’aria torride, ma ondulazioni variabili che ciclicamente ci dimostrano, con la propria regolarità, che la bella stagione non è quella del 2003 e che le “estati normali” sono molto più simili a quella che stiamo vivendo nell’anno 2005.
Esiste ed è presente una valida barriera anciciclonica sul levante europeo che respinge, anche se in maniera non sempre convincente, i tentativi dannosi circa le intrusioni massicce di nuclei freddi sul nostro Mare. Questo fattore è determinate, poiché tutta la struttura depressionaria è costretta a “scivolare” verso WSW e lasciare il Mediterraneo ancora sotto la protezioni di non marcatissime, ma determinanti, rotazioni orarie. Se passiamo dai 500 hpa (struttura portante) a quella del suolo ci rendiamo conto che questo tipo di circolazione è, potrebbe essere in grado, di disseminare l’area Mediterranea di nuclei “orari” in ottima simbiosi con la struttura verticale.
Al momento non v’è alcuna crisi “determinante” e con tutta probabilità la stagione estiva “morirà” nel modo più classico.