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Lento miglioramento atmosferico, ancora temporali sparsi sul Centro-Nord

di Mauro Meloni
22 Mag 2008 - 21:59
in Senza categoria
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Foto satellitare di questo pomeriggio, che mostra l'attività instabile diurna su molte zone interne ed appenniniche del Centro-Nord dell'Italia, ma anche parte dell'Europa Orientale. I nuclei più scuri e tondeggianti rappresentano le principali celle temporalesche. Copyright 2008 Eumetsat.
Una decisa ripresa barica è in atto sulle regioni italiane, grazie al quasi completo riassorbimento del cut-off ciclonico, penetrato debolmente fin sui Balcani e capace di far traslare ulteriormente verso est il dominio delle Alte Pressioni sub-tropicali sull’Est Europeo.

Al seguito dell’area depressionaria, permane un flusso occidentale moderatamente instabile in quota, responsabile dell’evoluzione delle celle temporalesche nelle ore diurne odierne su molte aree del Centro-Nord.

Ad onor del vero, i fenomeni temporaleschi non si sono limitati esclusivamente alle sole ore diurne, ma tra la notte e questa mattina hanno imperversato su alcune zone del Nord-Ovest, soprattutto sul Piemonte portando molta pioggia sull’astigiano, sul vercellese, sul novarese e fino alla zona del Grandi Laghi (varesotto e comasco).

In mattinata intense precipitazioni hanno interessato anche alcuni settori della Liguria e dell’Alta Toscana, con diversi temporali di forte intensità. Nel savonese si sono registrati quantitativi di pioggia persino superiori ai 100 millimetri.

La causa di questi fenomeni convettivi localmente violenti non sono da attribuire ad un colpo di coda del precedente sistema ciclonico, ma semmai dal transito di un lievissimo cavo d’onda da ovest, associato ad un nocciolo d’aria fredda e notevolmente instabile in quota.

Questo ha contribuito ad alimentare l’instabilità diurna anche su gran parte della dorsale appenninica e in genere sulle aree interne (coinvolta anche Roma), con fenomeni temporaleschi in successivo sconfinamento (facilitati dalle correnti in quota) verso i settori costieri adriatici di Marche ed Abruzzo.

La pressione atmosferica, seppure in lieve costante risalita ovunque, non è in grado d’assicurare stabilità atmosferica e già si iniziano a sentire i primi lievi effetti (le infiltrazioni occidentali) di una nuova area ciclonica atlantica, destinata anche questa ad approfondirsi in direzione della Penisola Iberica.

L’Anticiclone ad alte latitudini nord-europee costringe l’ennesimo attacco depressionario di matrice nord-atlantica, ora al largo delle Isole Britanniche, a dirigersi verso sud/est, seguendo lo stesso schema già visto con le precedenti evoluzioni perturbate di questo piovoso mese di Maggio.

Solo le estreme regioni meridionali e le Isole Maggiori risentono con più decisione del parziale attuale recupero anticiclonico, godendo di maggiore stabilità. Non è mancata una certa cumulogenesi, con brevi temporali sul Promontorio del Gargano. Le temperature sono nuovamente risalite in queste zone, toccando punte di 27-28 gradi in Sicilia e Sardegna.

Queste temperature rappresentano solo le prove generali della fiammata estiva attesa a partire dal week-end, a causa della decisa risalita di un promontorio altopressorio nord-africano, che convoglierà aria molto calda d’estrazione sahariana.

La rimonta d’aria calda, in seno al profilo anticiclonico, sarà direttamente riconducibile alla flessione barica sull’area iberica, ma in approfondimento fin verso il Marocco, da dove verrà pescata l’aria più calda in direzione Mediterraneo Centrale.

La nostra Penisola tornerà dunque sostanzialmente spaccata in due tronconi: da una parte l’azione calda e relativamente secca sciroccale nei bassi strati sul Centro-Sud, mentre il Nord risentirà del flusso più umido che s’infiltrerà da sud/ovest, con nuove piogge o rovesci sparsi esaltati dall’orografia del territorio.

In questo contesto si aprirà l’ultima settimana di Maggio; l’influenza perturbata appare significativamente limitata verso le sole regioni settentrionali, in quanto gli ultimi aggiornamenti modellistici intravedono una dura resistenza della cupola altopressoria nord-africana che si ergerà a protezione di gran parte delle nostre regioni.

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