Novembre verrà ricordato per le grandi piogge, per i fenomeni di estrema violenza, per veri e propri cicloni mediterranei capaci di spadroneggiare in lungo e in largo sui nostri mari. Sicuramente verrà ricordato per condizioni meteo climatiche decisamente opposte a quelle di ottobre.
Ma tutto, chiaramente, è dettato dall’Atlantico. Atlantico letteralmente scatenato, in grado di produrre mastodontici cicloni a ridosso dell’Europa occidentale. L’ultimo in ordine cronologico è quello di cui vi stiamo per parlare.
Stavolta si è sviluppato sul Mar di Labrador nel corso del fine settimana e si sta muovendo a sud della Groenlandia. Il nucleo ciclonico è composto da diversi minimi di bassa pressione, minimi che variano da 960 a 970 mbar. Approssimando all’Europa sta perdendo un po’ di mordente, ma riuscirà ugualmente a condizionare il tempo per gran parte della settimana. Soprattutto sull’Europa occidentale e sul Mediterraneo.
Le rilevazioni del fine settimana evidenziavano una potente tempesta di vento, con venti addirittura di uragano nel mare del Labrador.
Le immagini satellitari di stamattina sono realmente spettacolari, ci consentono di apprezzare un nucleo ciclonico enorme capace di generare venti molto probabilmente ancora di uragano.
Se andiamo a dare un’occhiata alle immagini di ieri sera non possiamo far altro che restare impressionani, scatti che ci consentivano di apprezzare la maestosità del ciclone e di scorgere senza particolari difficoltà i minimi ciclonici secondari. I confini frontali della struttura si propagavano in Groenlandia e verso l’Islanda.
Nei prossimi giorni il ciclone continuerà a muoversi verso sud-est, attraverso l’Atlantico settentrionale, ma come detto si prevede un progressivo indebolimento. Andrà a posizionarsi a ridosso dell’Europa occidentale e delle Isole britanniche entro metà settimana. Quali saranno gli effetti sulle nostre regioni lo vedremo, ma i modelli matematici di previsione suggeriscono un peggioramento nel corso del weekend.