Tra gli output dei modelli esistono numerose altre carte che possono essere consultate per analizzare e prevedere il tempo. Tra le più gettonate ci sono sicuramente le carte di precipitazione e copertura nuvolosa.
La mappe di precipitazione mostrano la quantità di pioggia, espressa in mm, che raggiunge il suolo in un certo arco di tempo (1, 3, 6, 12 o 24 ore) che precede l’istante segnato sulla mappa stessa. Sono carte assai intuitive e che necessitano ben poche spiegazioni, se non alcuni consigli.
Innanzi tutto vanno usate con cautela, tenendo ben presente che il campo di precipitazione è sempre affetto da un notevole grado di imprecisione. Gli errori nascono sia dal fatto che la precipitazione non è una variabile primaria del modello, ma è ottenuta dalle variabili del modello attraverso procedimenti più o meno semplificati, sia dal fatto che per sua natura ha intrinsecamente un alto grado di impredicibilità.
Inoltre, se la precipitazione è di tipo orografico allora risulta necessaria una buona risoluzione della topografia, cosa che non è certamente possibile nei modelli globali (www.meteogiornale.it/news/read.php?id=10167). Quindi ricordarsi sempre che in territori con orografia complessa, come l’Italia, affidarsi ai modelli globali per una previsione precisa di precipitazione e molto rischioso. In teoria i modelli ad area limitata dovrebbero fornire risultati migliori.
Nel caso in cui la precipitazione sia di tipo convettivo, ovvero legata a fenomeni temporaleschi, bisogna aver presente che i modelli, anche quelli non idrostatici ad alta risoluzione, hanno non pochi problemi a fornire risultati corretti, in termini di quantità di pioggia e aree colpite (va molto meglio se la precipitazione è dovuta ad una forzante a larga scala). In tal caso bisogna interpretare la carte di precipitazione come probabilità che in una data zona si possano verificare fenomeni temporaleschi con accumuli anche sostanziosi.
Alcuni modelli forniscono anche le mappe di precipitazione nevosa. Per queste si raccomanda ancora più cautela, nel senso che in situazioni al limite tra pioggia e neve, anche un solo grado di differenza può far cambiare tutto. Spesso i modelli discriminano tra neve e pioggia in modo piuttosto rozzo ed errori di temperatura di 1-2 gradi sono sempre in agguato. Quindi per evitare grosse delusioni invernali, non fidiamoci ciecamente. Queste mappe mostrano la quantità di neve prevista, accumulata su intervalli di tempo, espressa in mm di acqua equivalente, ovvero l’acqua che si otterrebbe sciogliendo la neve. In prima approssimazione 1 mm corrisponde ad 1 cm di neve al suolo.
Anche le mappe di copertura nuvolosa sono assai intuitive. Mostrano la percentuale di copertura nuvolosa del cielo, ma in generale non distinguono tra nubi basse, medie o alte. Quindi il modello può fornire una previsione di cielo coperto, ma tale copertura potrebbe essere dovuta solo a nubi basse senza alcun fenomeno associato. In alcuni casi invece vengono mostrate le nubi alle tre diverse quote che contribuiscono poi, tramite sovrapposizione, alla copertura nuvolosa totale. Chiaramente si hanno informazioni in più.
Per le nubi vale quanto detto per la precipitazione: la cautela non è mai troppa, specie se si ha a che fare con modelli globali e tempi di previsione lunghi.
Leggere le carte dei modelli
Parte I:
https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=12599
Parte II: la pressione al suolo
https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=12619
Parte III: le carte a 850 hPa
https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=12636
Parte IV: le carte a 700 hPa
https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=12715
Parte V: le carte a 500 hPa
https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=12723
Parte VI: le carte a 200-300 hPa
https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=12724
1° Approfondimento Parte VI: la corrente a getto polare e i suoi effetti
https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=12757
2° Approfondimento Parte VI: la corrente a getto polare e i suoi effetti
https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=12758
Parte VII: carte di spessori (thickness)
https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=12805