In questo periodo di grave emergenza sanitaria, alcuni mezzi di diffusione (ed esperti) hanno affermato che con il meteo estivo ci sarà un rallentamento del Coronavirus, fino al suo debellamento. La supposizione è che i Coronavirus in genere sono i “raffreddori comuni” e sono stagionali, con scarsa trasmissione in estate, quindi, secondo tale teoria, sarà meno difficile combattere anche SARS-CoV-2.
In realtà, al fine di dare dettagli scientifici, abbiamo ripreso uno studio del prof. Marc Lipsitsch, Professore Ordinario di Epidemiologia e Direttore del “Center for Communicable Disease Dynamics, Harvard; T.H. Chan School of Public Health”, a cui è stato chiesto se meteo estivo e Coronavirus abbiano un legame e sì quale.
Il suo studio, che si basa su supposizioni scientifiche (MA PUR SEMPRE SUPPOSIZIONI visto che in realtà è un virus nuovo), afferma che i possibili fattori limitanti per la diffusione di una tipologia virale sono i seguenti: condizioni meteo climatiche, comportamenti dei cittadini, sistema immunitario del paziente medio, culmine del contagio per le persone deboli.
Quindi, come si può notare, da solo il meteo NON BASTA a garantire la fine di un’epidemia: sicuramente, secondo il professore e anche altri illustri virologi, ci può venire IN AIUTO, ma i comportamenti di ognuno di noi devono essere assolutamente al primo posto, se non altro perché l’estate è lontana e le tendenze a medio e lungo termine in nostro possesso sono più inclini a portare fasi fredde che calde…
Invitiamo pertanto i nostri lettori a mantenere un comportamento congruo alla grave crisi in atto e a limitare al massimo le condizioni rischiose, oltre a seguire scrupolosamente i dettami igienici ogniqualvolta si viene in contatto con germi e batteri.