L’evoluzione climatica di quest’area del Continente di ghiaccio si coglie meglio dall’esame delle medie mobili quinquennali (seconda colonna Dumont d’Urville):
1956-'60 -11,12 °C
1957-'61 -9,34 °C -11,20 °C
1958-'62 -9,64 °C -11,16 °C
1959-'63 -9,74 °C -11,18 °C
1960-'64 -9,84 °C -11,04 °C
1961-'65 -9,72 °C -10,96 °C
1962-'66 -10,00 °C -10,94 °C
1963-'67 -9,78 °C -10,96 °C
1964-'68 -9,48 °C -10,66 °C
1965-'69 -9,64 °C -10,84 °C
1966-'70 -9,72 °C -10,88 °C
1967-'71 -9,54 °C -10,74 °C
1968-'72 -9,64 °C -10,60 °C
1969-'73 -9,54 °C -10,70 °C
1970-'74 -9,04 °C -10,46 °C
1971-'75 -8,88 °C -10,44 °C
1972-'76 -9,06 °C -10,68 °C
1973-'77 -9,06 °C -10,74 °C
1974-'78 -9,20 °C -10,74 °C
1975-'79 -9,26 °C -10,74 °C
1976-'80 -8,72 °C -10,40 °C
1977-'81 -8,32 °C -9,90 °C
1978-'82 -8,58 °C -9,90 °C
1979-'83 -8,56 °C -9,98 °C
1980-'84 -8,36 °C -10,00 °C
1981-'85 -8,90 °C -10,30 °C
1982-'86 -9,12 °C -10,56 °C
1983-'87 -8,78 °C -10,58 °C
1984-'88 -8,80 °C -10,64 °C
1985-'89 -8,98 °C -10,70 °C
1986-'90 -8,96 °C -10,66 °C
1987-'91 -8,74 °C -10,54 °C
1988-'92 -8,88 °C -10,58 °C
1989-'93 -9,14 °C -10,54 °C
1990-'94 -9,28 °C -10,70 °C
1991-'95 -9,34 °C -10,74 °C
1992-'96 -9,52 °C -10,86 °C
1993-'97 -9,56 °C -11,00 °C
1994-'98 -9,40 °C -11,04 °C
1995-'99 -9,74 °C -11,08 °C
1996-'00 -9,68 °C -11,14 °C
1997-'01 -9,74 °C -11,10 °C
1998-'02 -9,46 °C -10,88 °C
1999-'03 -9,44 °C -10,92 °C
Rispetto alla semplice media aritmetica delle temperature annue, questa metodica rovescia la prima interpretazione, poiché la tendenza di Casey diventa quasi sovrapponibile a quella di Mirny (la cui media mobile è pubblicata in https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=8756). Gli inizi delle rilevazioni nella base australiana sono, infatti, caratterizzati da una fase di pessimum, che culmina nel 1966 col minimo storico (come a Mirny). L’optimum che segue, pur presentando qualche contrasto, raggiunge il massimo nel 1975 (a Mirny nel 1974). Col breve pessimum che si chiude nel 1979 (sincrono a Mirny), inizia la lunga parentesi di optimum, che presenta tre massimi (gli stessi di Mirny): quello del 1981 è il principale, poi nel 1984 e nel 1991 (quest’ultimo è il principale di Mirny). Il pessimum degli anni Novanta è caratterizzato da due minimi (1999 e 2001), di cui il secondo è contemporaneo a quello di Mirny.
Più a est invece, Dumont d’Urville, fatta salva una fase iniziale non ben definita (nel 1961 tocca il minimo storico), sembrerebbe caratterizzata da un importante optimum, di cui sono evidenti i massimi, via via più accentuati, del 1968 (quando le basi di Mirny e Casey erano appena uscite da un pessimum), del 1975 (sincrono a Casey e un anno dopo Mirny), e del 1981-’82 (quando Mirny e Casey sono appena entrate nel lungo optimum degli anni Ottanta); in verità, il piccolo pessimum del 1979 è presente anche a Dumont d’Urville, contraddistinto da una sostanziale stabilità di valori (1977-’79). Ma nella base francese l’andamento pare più lineare: infatti, al contrario di Mirny e Casey, dopo il 1982 è un pessimum quello che si fa strada, con un minimo secondario nel 1989 e il principale nel 2000 (un anno prima di Mirny e Casey); si coglie, nel 1991-’93, un breve intervallo, che voler definire optimum tuttavia, sarebbe una forzatura.
Il dato più recente, su cui non si dovrebbero nutrire dubbi, è il pessimum degli anni Novanta, che trova conferma anche nelle basi continentali di Amundsen-Scott e Vostok. L’anno cruciale di questo stadio sembrerebbe il 1999, quando due delle tre stazioni costiere hanno registrato la temperatura media annua più bassa della loro storia (a Dumont d’Urville non era mai stata toccata la soglia dei -12 °C, mentre a Casey la discesa sotto i -11 °C si è verificata per la seconda volta), con Mirny che ha segnato il secondo valore del suo archivio:
Mirny -12,7 °C
Casey -11,3 °C
Dumont d’Urville -12,1 °C
Nel periodo seguente l’evoluzione è incerta: il 2002 è stato un anno relativamente caldo (che, ad Amundsen-Scott, ha fatto segnare il massimo storico), mentre nel 2003 le temperature sono tornate ad abbassarsi. Fare previsioni è inutile: si dovrà attendere lo scorrere degli anni e rimandare l’apocalisse al tempo che verrà.
Tuttavia, qual è stato il trend che ha accomunato le basi costiere e il cuore del Grande Antartide? Se la media mobile viene estesa a dieci anni, assorbe le piccole oscillazioni e rende più evidente l’evoluzione di lungo periodo. E’ dunque possibile mettere a confronto Amundsen-Scott (si tralascia Vostok a causa dei numerosi buchi d’archivio) con Mirny (seconda colonna), Casey (terza colonna) e Dumont d’Urville (quarta colonna):
1956-'65 -11,61 °C -11,04 °C
1957-'66 -49,29 °C -11,64 °C -9,67 °C -11,07 °C
1958-'67 -49,36 °C -11,74 °C -9,71 °C -11,06 °C
1959-'68 -49,45 °C -11,68 °C -9,61 °C -10,92 °C
1960-'69 -49,41 °C -11,75 °C -9,74 °C -10,94 °C
1961-'70 -49,41 °C -11,58 °C -9,72 °C -10,92 °C
1962-'71 -49,39 °C -11,60 °C -9,77 °C -10,84 °C
1963-'72 -49,33 °C -11,50 °C -9,71 °C -10,78 °C
1964-'73 -49,42 °C -11,32 °C -9,51 °C -10,68 °C
1965-'74 -49,33 °C -11,15 °C -9,34 °C -10,65 °C
1966-'75 -49,32 °C -11,06 °C -9,30 °C -10,66 °C
1967-'76 -49,36 °C -11,10 °C -9,30 °C -10,71 °C
1968-'77 -49,37 °C -11,17 °C -9,35 °C -10,67 °C
1969-'78 -49,34 °C -11,17 °C -9,37 °C -10,72 °C
1970-'79 -49,34 °C -11,11 °C -9,15 °C -10,60 °C
1971-'80 -49,25 °C -11,00 °C -8,80 °C -10,42 °C
1972-'81 -49,23 °C -11,03 °C -8,69 °C -10,29 °C
1973-'82 -49,24 °C -11,16 °C -8,82 °C -10,32 °C
1974-'83 -49,38 °C -11,20 °C -8,88 °C -10,36 °C
1975-'84 -49,39 °C -11,26 °C -8,81 °C -10,37 °C
1976-'85 -49,42 °C -11,29 °C -8,81 °C -10,35 °C
1977-'86 -49,39 °C -11,22 °C -8,72 °C -10,23 °C
1978-'87 -49,50 °C -11,21 °C -8,68 °C -10,24 °C
1979-'88 -49,38 °C -11,12 °C -8,68 °C -10,31 °C
1980-'89 -49,46 °C -11,08 °C -8,67 °C -10,35 °C
1981-'90 -49,50 °C -11,24 °C -8,93 °C -10,48 °C
1982-'91 -49,53 °C -11,16 °C -8,93 °C -10,55 °C
1983-'92 -49,58 °C -11,10 °C -8,83 °C -10,58 °C
1984-'93 -49,52 °C -11,28 °C -8,97 °C -10,59 °C
1985-'94 -49,62 °C -11,37 °C -9,13 °C -10,70 °C
1986-'95 -49,68 °C -11,34 °C -9,15 °C -10,70 °C
1987-'96 -49,57 °C -11,29 °C -9,13 °C -10,70 °C
1988-'97 -49,56 °C -11,25 °C -9,22 °C -10,79 °C
1989-'98 -49,76 °C -11,44 °C -9,27 °C -10,79 °C
1990-'99 -49,80 °C -11,58 °C -9,51 °C -10,89 °C
1991-'00 -49,93 °C -11,55 °C -9,51 °C -10,94 °C
1992-'01 -50,00 °C -11,64 °C -9,63 °C -10,98 °C
1993-'02 -49,86 °C -11,44 °C -9,51 °C -10,94 °C
1994-'03 -49,78 °C -11,27 °C -9,42 °C -10,98 °C
L’avvio dell’Anno geofisico internazionale coincide con un pessimum, che appare meglio delineato a Mirny e, ancor più, a Casey (dove si prolunga sino al 1971), mentre al Polo Sud è contrastato; sfugge a questo stadio Dumont d’Urville, dov’è invece in atto un optimum che, quasi senza soluzione di continuità, si chiuderà nel 1981. Altrove, l’optimum presenta tre massimi ad Amundsen-Scott (1972, 1975 e 1981), due a Mirny (1975 e 1980) e tre a Casey (1975-’76, 1981 e 1989) dove, ancora una volta, la tendenza mette in mostra uno scivolamento in avanti; infatti, all’inizio degli anni Ottanta, l’optimum può dirsi concluso al Polo Sud, a Mirny (con un anno d’anticipo) e a Dumont d’Urville, mentre a Casey giunge sino al termine del decennio. Il pessimum che segue, ad Amundsen-Scott tocca un minimo nel 1987, mentre a Mirny s’interrompe nel 1985; col secondo minimo al Polo Sud (1992), anche a Mirny si conclude una fase dalla tendenza piuttosto confusa e le temperature tornano decisamente a scendere; a Casey il pessimum si fa strada dal 1990, mostrando un trend in discesa quasi lineare (con le eccezioni del 1992 e del 1996); quella di Dumont d’Urville invece, pare una storia a sé: l’intervallo 1985-’86 non fa che confermare un pessimum dai caratteri diversi che altrove. Col 2001 tutte le basi raggiungono il minimo principale (ad Amundsen-Scott il minimo storico): ma, mentre negli anni successivi se ne allontanano (con aumenti di 0,20-0,35 °C), Dumont d’Urville è in controtendenza.
Fatte salve certe particolarità (normali per luoghi distanti migliaia di chilometri), si possono trarre due conclusioni generali, valide per l’interno del continente e per la costa orientale antartica: con l’inizio degli anni Ottanta si conclude una fase di optimum (fa eccezione Casey) che aveva preso avvio negli anni Sessanta; il prolungato pessimum successivo culmina nel 2001, con le temperature medie annue in ribasso di 0,65-0,95 °C rispetto a vent’anni prima (solo una dozzina, però, a Casey); da quel momento (con l’eccezione di Dumont d’Urville) ha avuto inizio a una fase di cui non è ancora possibile definire il segno.
Proprio nei decenni, dunque, in cui più accorato è stato il richiamo ai pericoli derivanti dal possibile scioglimento della calotta polare per via dell’effetto serra, e si sono moltiplicate le informazioni riguardanti un presunto aumento del livello medio degli oceani, il Grande Antartide ha vissuto uno stadio di accentuato raffreddamento.