Il dettaglio delle temperature medie nella Penisola Antartica indica gennaio come il mese più caldo, sia a occidente che a oriente; d’inverno invece, il versante est raggiunge i minimi termici tra giugno e luglio, mentre a ovest si rinvengono ad agosto. Ecco il quadro annuale di Esperanza, Vicecomodoro Marambio (seconda colonna) e Academician Vernadsky (terza colonna):
Gen. 0,6 °C -1,4 °C 0,7 °C
Feb. -0,3 °C -2,2 °C 0,6 °C
Mar. -2,9 °C -6,2 °C -0,6 °C
Apr. -6,7 °C -11,1 °C -2,6 °C
Mag. -9,2 °C -12,8 °C -4,7 °C
Giu. -11,1 °C -14,9 °C -6,7 °C
Lug. -11,1 °C -14,9 °C -9,0 °C
Ago. -10,0 °C -13,9 °C -9,4 °C
Set. -7,2 °C -11,0 °C -7,5 °C
Ott. -4,3 °C -6,9 °C -4,9 °C
Nov. -1,8 °C -4,0 °C -2,1 °C
Dic. 0,3 °C -1,7 °C -0,2 °C
Academician Vernadsky mostra una spiccata componente marittima che, se rallenta la comparsa dei minimi invernali, pone un freno anche alla ripresa estiva. Infatti, se si mettono a confronto i dati medi con quelli della base Vicecomodoro Marambio, quando in quest’ultima ad aprile la media piomba a -11,1 °C si realizza una differenza di 8,5 °C, che si riduce ad appena 1,5 °C a dicembre. Questa inerzia termica si fa evidente durante la transizione primaverile: rispetto a Esperanza, la base Academician Verdnasky rimane più fredda; il contrario avviene con la transizione autunnale. Quanto alle temperature assolute, gli estremi rilevati in vari periodi tra il 1947 e il 1960 sono i seguenti (Schwerdtfeger, pp. 351 e 353):
Esperanza 14,6 °C -32,1 °C
Academician Vernadsky 11,7 °C -43,3 °C
Per inciso, il valore massimo di Esperanza è anche uno dei più elevati registrati in Antartide dopo i 59,0 °F (15,0 °C) toccati il 5 gennaio 1974 nella neozelandese Vanda Station (77°31′ lat. S, 161°40′ long. E, quota 94 metri).
Come accennato, la copertura nuvolosa gioca un ruolo fondamentale. L’area oceanica dove si realizzano gli intensi scambi termici alla base di questo sistema climatico comprende anche gli arcipelaghi subantartici. L’analisi della situazione sinottica 1986-’89 all’Isola di Re Giorgio ha messo in evidenza come, su un totale di 1.419 giorni, 990 di essi, ovvero il 69% dei casi, fosse associato ad attività ciclonica (Braun, p. 93). Dato il quadro meteorologico, la nuvolosità media annua non può che essere molto elevata (Schwerdtfeger, pp. 351 e 353-355):
Orcadas 8,7 / 10
Deception Island 8,5 / 10
Esperanza 7,5 / 10
Academician Vernadsky 8,0 / 10
A Orcadas (periodo maggio 1903 – dicembre 1950) l’insolazione media è ammontata a 486,5 ore, pari al 13,5% di quelle possibili nell’anno; a gennaio si sono totalizzate 47,6 ore medie, ovvero il 9,3% del possibile. Ma anche d’inverno il cielo rimane in prevalenza coperto, tant’è che nel semestre aprile – settembre si registrano i seguenti valori medi:
Orcadas 8,2 / 10
Deception Island 8,2 / 10
Esperanza 7,0 / 10
Academician Vernadsky 7,6 / 10
È questo fatto che tende a mantenere positivo il bilancio radiativo. D’inverno infatti, l’insolazione è comunque ridotta, mentre l’albedo viene contrastato proprio dalla copertura nuvolosa (King, p. 349). A Bellingshausen, l’albedo medio annuo (1968-2003) è del 54,9%, e qui non gioca lo stesso ruolo che ha nel plateau, poiché le temperature estive permettono lo scioglimento di parte della neve accumulata: infatti, se a settembre sale all’83,8%, a gennaio si riduce al 14,1%.
La costanza del regime oceanico dà luogo a questo vento medio (Schwerdtfeger, pp. 351 e 353-355):
Orcadas 5,0 m/s
Deception Island 6,1 m/s
Esperanza 6,4 m/s
Academician Vernadsky 3,9 m/s
L’ingerenza dei sistemi ciclonici è pure all’origine di precipitazioni ben distribuite nell’anno, come mostra la sintesi di Bellingshausen (marzo 1968 – febbraio 2005):
Gen. 55,0 mm
Feb. 66,9 mm
Mar. 69,0 mm
Apr. 63,0 mm
Mag. 56,9 mm
Giu. 54,4 mm
Lug. 59,1 mm
Ago. 63,0 mm
Set. 59,0 mm
Ott. 51,0 mm
Nov. 47,9 mm
Dic. 47,2 mm
Il totale di 689,4 mm medi oscilla fra gli estremi di 471,8 mm (2003) e 991,6 mm (1998).
Bibliografia:
M. Braun, H. Saurer, H. Gossmann, Climate, energy fluxes and ablation rates on the ice cap of King George Island, in Pesquisa Antártica Brasileira, Rio de Janeiro, 2004, vol. 4, pp. 87-103.
J.C. King, J. Turner, Antarctic Meteorology and Climatology, Cambridge, 1997.
W. Schwerdtfeger, The Climate of the Antarctic, in S. Orvig (a cura di), Climates of the Polar Regions (World Survey of Climatology), Amsterdam, 1970, vol. 14, pp. 253-355.
Sugli arcipelaghi subantartici vedi anche:
https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=10560
https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=10551
https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=10546