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Le regioni climatiche dell’Antartide – Parte I

di William Demasi
13 Mar 2005 - 09:59
in Senza categoria
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Orcadas sorge su una superficie rocciosa a circa 170 metri dalla costa. Base permanente, d'inverno ha una popolazione media di 14 persone, d'estate fino a 45; il porto più vicino è Ushuaia (Argentina) a circa 1.500 chilometri. La velocità media del vento è di 4,6 m/s (fonte www.italiantartide.it).
Circa 622 chilometri quadrati sparsi fra quattro isole maggiori e alcune minori: è l’arcipelago delle Orcadi Australi. Sull’Isola di Laurie è in attività la base argentina di Orcadas, che possiede l’archivio storicamente più importante dell’Antartide: data infatti dall’aprile 1903. Prezioso non soltanto per comprendere il clima della regione sub antartica, ma pure per indagare di quale entità siano stati i cambiante climatici dell’ultimo secolo. La serie delle temperature medie mensili fornita dalla British Antarctic Survey è completa fino al 2003, tranne per il gennaio 1992 (e, di conseguenza, priva della media annua 1992); per dare omogeneità all’analisi pertanto, si è fatto ricorso all’archivio della base inglese di Signy, nell’isola omonima, a 51 chilometri da Orcadas. Ecco le coordinate geografiche dei due siti:
Orcadas: lat. 60°45′ S; long. 44°43′ O; quota 6 metri
Signy: lat. 60°43′ S; long. 45°36′ O; quota 6 metri
Il calcolo del dato mancante è partito dalle medie di gennaio 1980-’91:
Orcadas 1,16 °C
Signy 1,53 °C
La differenza di 0,37 °C è stata quindi imputata alla media mensile del gennaio 1992 a Signy, pari a 1,7 °C (Jones, p. 26), ottenendo 1,3 °C per Orcadas. Inserendo questo valore, il 1992 si chiude a -3,7 °C.

Il clima di Orcadas si caratterizza per una stagione estiva che, com’è tipico delle regioni oceaniche, presenta un’inerzia termica che la differenzia dal plateau antartico. Il mese più caldo è infatti febbraio, ma pure marzo denuncia valori superiori a quelli di dicembre; si potrebbe anzi dire che l’estate coincide col calendario astronomico australe, aprendosi a metà dicembre e chiudendosi verso la fine di marzo. D’inverno, non solo dal punto di vista termico, ma anche della durata, le differenze col plateau si ampliano; nei valori estremi tuttavia, si può parlare di kernlose. La discesa della temperatura media è abbastanza progressiva, giungendo all’apice a luglio e riprendendosi già ad agosto. Ecco il quadro statistico, che dà luogo a un valore medio annuo di -4,0 °C:
Gen. 0,5 °C
Feb. 0,7 °C
Mar. -0,2 °C
Apr. -2,6 °C
Mag. -6,3 °C
Giu. -9,4 °C
Lug. -10,3 °C
Ago. -9,3 °C
Set. -6,1 °C
Ott. -3,4 °C
Nov. -1,7 °C
Dic. -0,3 °C

Essendo Orcadas una base oceanica, l’escursione media annua è limitata; di seguito il raffronto coi valori di altre quattro basi, che rappresentano altrettante regioni climatiche:
Orcadas (Isole subantartiche) 11,0 °C
Marambio (Penisola Antartica) 13,5 °C
Mirny (Costa orientale) 15,2 °C
Scott (Mare di Ross) 25,7 °C
Vostok (Plateau orientale) 36,2 °C

Le temperature estreme sono ovviamente lontane da quelle del plateau orientale, ma più basse di quanto ci si potrebbe attendere. Dalla ricognizione dell’archivio 1904-’56 (Schwerdtfeger, p. 355) è documenta una minima di -40,1 °C e una massima di 12,2 °C. La temperatura minima è normalmente negativa in qualunque mese dell’anno come, al contrario, la massima può essere sempre positiva. La superficie oceanica dell’arcipelago ghiaccia durante la stagione invernale, specie nella costa meridionale: alla Bahìa Escocia si registra una durata del pack di 180 giorni all’anno (1903-’65) che, spesso, si estende in tutto il Mare di Weddell (Schwerdtfeger, pp. 312-313).

Dal punto di vista storico, la temperatura media annua scorporata per decenni fa segnare una netta crescita nell’ultimo ventennio:
1904-’13 -4,50 °C
1914-’23 -4,41 °C
1924-’33 -5,34 °C
1934-’43 -4,28 °C
1944-’53 -4,53 °C
1954-’63 -3,44 °C
1964-’73 -3,93 °C
1974-’83 -3,72 °C
1984-’93 -3,07 °C
1994-2003 -3,08 °C
La discussione circa i possibili cambiamenti climatici dell’emisfero australe rimonta a più di mezzo secolo fa. Confrontando l’andamento di due periodi arbitrari ma sufficientemente estesi, nel 1970 si concludeva che una crescita di 0,8 °C non era statisticamente significativa e che, pertanto, essendo Orcadas la sola stazione in possesso di un adeguato archivio per tutto il bacino antartico, non vi era dimostrato un presunto riscaldamento, intervenuto nella prima metà del XX secolo, né un mutare della tendenza negli anni successivi (Schwerdtfeger, p. 314). Tuttavia, mettendo a confronto i due periodi di 31 anni su cui era basato tale assunto (ricalcolati fino al centesimo di grado) col periodo successivo, emerge la differenza:
1904-’35 -4,76 °C
1936-’67 -4,01 °C
1968-’99 -3,44 °C
Lo scarto di +1,32 °C nella media annua è certo più significativo, soprattutto tenendo conto dell’andamento degli ultimi due decenni, che mostrano la tendenza a un ulteriore riscaldamento, con un trend che, nel periodo 1958-2000, è stato soggetto a questa evoluzione (Kejna, p. 111):
Dic. – Feb. 0,26 °C / 10 anni
Mar. – Mag. 0,45 °C / 10 anni
Giu. – Ago. 0,61 °C / 10 anni
Set. – Nov. -0,12 °C / 10 anni
Gen. – Dic. 0,30 °C / 10 anni

Bibliografia:
P.D. Jones, P.A. Reid, A databank of Antarctic surface temperature and pressure data, Norwich, 1999.
M. Kejna, Trends of air temperature of the Antarctic during the period 1958-2000, in «Polish Polar Research», vol. 24, n. 2 (2003), pp. 99-126.
W. Schwerdtfeger, The Climate of the Antarctic, in S. Orvig (a cura di), Climates of the Polar Regions (World Survey of Climatology), Amsterdam, 1970, vol. 14, pp. 253-355.

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