La lacuna barica venutasi a creare sul Mediterraneo potrebbe aver ripercussioni ben più pesanti di quanto si poteva immaginare in un primo momento. Osservando l’evoluzione sul lungo termine, gli scenari indicherebbero ancora situazioni soggette ad instabilità per le nostre latitudini, causa la persistente assenza di una protezione anticiclonica degna di poter essere definita tale.
L’alta pressione, o per meglio dire il cuore dell’anticiclone, sceglierà ancora a più riprese di stabilirsi alle alte latitudini, trascurando così d’abbracciare con decisione le nostre regioni. Ma andiamo con ordine, in quanto in un primo tempo sembra avvalorato un progressivo miglioramento dovuto all’espansione delle propaggini orientali della suddetta alta pressione nord-atlantica, i cui massimi effetti sono attesi in corrispondenza del prossimo fine settimana, momento nel quale è focalizzata la cartina sotto.
Il periodo di relativa stabilità risulterebbe essere del tutto temporaneo con un campo di relativo anticiclone molto fragile, in quanto nel frattempo una struttura depressionaria, collegata direttamente al Vortice Polare, proverà a scendere dalle alte latitudini per puntare verso parte dell’Europa Centro-Settentrionale. L’anticiclone mediterraneo, pur non molto solido, reggerà replicando colpo su colpo, ma tale saccatura non faticherà a tentare l’aggancio con la lacuna depressionaria, da tempo in azione sull’Atlantico poco al largo della Penisola Iberica.
Una volta realizzatosi questo presunto aggancio tra la saccatura del Vortice Polare ed il sistema depressionario iberico, ogni ponte dell’alta pressione nord-atlantica verso levante verrebbe tagliato e le condizioni meteo potrebbero così facilmente peggiorare sul cuore del Mediterraneo sull’Italia, probabilmente in prossimità del week-end del 25 Aprile. Il peggioramento sarebbe preceduto da un iniziale richiamo d’aria calda di natura nord-africana.