Quante volte è successo, negli ultimi mesi, di dover rivedere – talvolta pesantemente – le previsioni meteo. Se poi, visto l’interesse che suscita, ci si occupa del lungo termine le revisioni possono tramutarsi in veri e propri ribaltoni.
Citiamo i modelli fisico matematici perché sono uno dei più autorevoli strumenti utilizzabili per stilare una previsione. Ma non sempre è facile sapere quale usare. Ce ne sono tanti, più o meno autorevoli e più o meno affidabili. Le statistiche, perché esistono anche quelle, suggeriscono una maggiore affidabilità del modello europeo ECMWF seguito a ruota dall’americano GFS. Ed è lì che si gioca la battaglia, e lì che abbiamo le fazioni principali.
Lasciateci dire, osservandoli giornalmente, che sbagliano entrambi. A volte la scelta non è semplice, soprattutto quando le differenze sono palesi. Prendete la stretta attualità: c’è chi propende per un’Alta Pressione pigliatutto, chi lascia ancora aperto un piccolo spiraglio per qualche refolo d’aria fredda sulle nostre regioni.
Chiaro, a questo punto, che viene da domandarsi su chi fare affidamento. Se non avessimo esperienza toccherebbe tirare la moneta e lasciare che sia la sorte a scegliere per noi. Ma siccome siamo professionisti dobbiamo necessariamente scegliere e la scelta obbliga a valutare altri elementi. Ad esempio le cosiddette “teleconnessioni”, per dirla semplice quei pattern o indici climatici che più e più volte abbiamo analizzato nel corso dell’Inverno.
Pattern che servono anche nelle altre stagioni, pattern che determinano dinamiche atmosferiche differenti. Pattern che al momento ci dicono che le Alte Pressione potrebbero essere spesso protagoniste delle prossime settimane, ma con strappi perturbati da far drizzare i capelli a causa dei probabili contrasti termici.
Stiamo per entrare in primavera e la primavera si sa, è stagione dei contrasti. Sarà bene non farsi trovare impreparati.