In questi giorni si rincorrono le previsioni dei vari modelli matematici riguardo ad un possibile evento di El Niño di grande portata, anche se tra smentite varie dovute al fatto che il fenomeno sembra restare in stand-by, senza riuscire a prendere forza.
A questo punto, tuttavia, le previsioni del modello oceanico del NCEP, e quelle del modello di lunghissimo termine di ECMWF, sembrano convergere in direzione di un fenomeno “super”, in grado forse di superare anche i precedenti massimi risalenti al 1983 ed al 1998.
Partendo dal fatto che El Niño è già in atto, essendo iniziato già lo scorso anno, ma rimasto debole ed intermittente, senza avere, come detto, la forza necessaria di dare vita al fenomeno vero e proprio in modo continuativo.
A cominciare dallo scorso mese di Marzo le temperature nella zona equatoriale centrale del Pacifico (detta Niño 3.4, la più grande ed importante per questo fenomeno), è salita stabilmente sopra il valore di +1°C oltre la norma, valore soglia per stabilire definitivamente la partenza di questo fenomeno.
A questo punto la salita della temperatura dovrebbe essere inarrestabile.
Sulla base delle previsioni del modello NCEP del NOAA, il Niño potrebbe raggiungere il valore – record di +3,5°C oltre il normale, raggiungendo tale picco nel prossimo mese di Novembre, per poi calare piuttosto rapidamente nei mesi successivi.
Ma stavolta, anche il modello matematico ECMWF va nella stessa direzione, tanto che si comincia già a parlare di un “Super Niño” atteso per il mese di Novembre.
Si potrebbe anche in questo caso raggiungere i +3,5°C di anomalia termica, superiore ai picchi di +2,7°C raggiunti nel Dicembre 1997 e di +2,8°C del Gennaio 1983.
Insomma, non resta che verificare se tali modelli matematici abbiano azzeccato oppure no la previsione, un fenomeno del genere non sarebbe affatto privo di conseguenze per il clima mondiale, che risulterebbe sconvolto.
Ma è anche vero che questi modelli hanno fallito in passato, dimostrandosi spesso meno affidabili del previsto.