Come evidenziato dalla carta posta in essere, run ECMWF a 168h quota di 500 hpa, si nota che data una singolare differenza barica, tra circolazione polare e sub polare, si ponga ancora in essere una situazione di estrema precarietà della stagione primaverile.
L’indice AO, nella sua circolazione media, indicherebbe che un flusso di aria più fredda sia in grado, dal settore più settentrionale della Siberia, di attraversare il Polo e dal Polo trasferirsi (sfuggire) in direzione della parte settentrionale del nord America (Canada).
L’elaborazione della carta in questione evidenzia in maniera molto chiara che la disposizione delle due circolazioni (AO incidente su NAO) porterebbe un’avvezione molto fredda sul comparto U.S.A e una nuova pulsazione dinamica sul comparto dell’Atlantico orientale.
Ne consegue, di contro, una seconda risposta di aria più fredda di origine polare in direzione del settore occidentale europeo, che si spinge sino al bacino occidentale del Mediterraneo.
Nulla di strano se rapportato alla media del primo indice (AO) che durante quasi tutto il passato inverno si è mostrato praticamente sempre negativo.
Ciò ha favorito, in passato, una netta ed ampia oscillazione delle correnti nel medio ed alto Atlantico, portando un anticiciclone sino al 70° N, attraverso una “persistenza” che ha espresso una certa anomalia.
I mesi sono trascorsi, diciamo 5/6 e la “normale” zonalità che caratterizza il clima dell’Europa occidentale, ivi compreso il bacino del Mediterraneo, è stata praticamente assente, per questo salto pressorio molto marcato tra AO e NAO, che ha praticamente neutralizzato la bassa islandese accrescendo l’importanza del VP.
Ritrovarsi ora nella lettura di nuove “ipotesi previsionali” che vedono il riproporsi di una situazione passata spingersi oltre il naturale andamento stagionale, nella relativa rappresentazione barica nel settore dell’Emisfero Nord, dovrebbe in ogni caso far pensare che qualcosa non è perfettamente il linea o perlomeno non è percepibile come “normale”.
Assolutamente fuori luogo sarebbe definire l’intera situazione come “normali scambi termici accentuati”, poiché se volgiamo lo sguardo in pieno Oceano possiamo constatare un’immensa bolla anticiclonica che dalle coste orientali dell’America settentrionale si porta sino a quelle dell’Europa occidentale. Autentico Oceano di High Pressure.