La neve non ha affatto risparmiato il Lazio: le zone del viterbese hanno avuto neve a bassa quota, ma abbondanti nevicate hanno coinvolto anche le restanti zone interne del Lazio. Il peso della neve ha provocato il cedimento di una parte del tendone del Palafiuggi, la struttura che ospita congressi, installata nell’ex campo sportivo della cittadina termale del frusinate. Al primo mattino fiocchi di neve sono caduti anche nell’hinterland di Roma, alle porte della Capitale, con accumuli lievi già a quote attorno ai 200-300 metri, mentre il manto bianco ha ammantato notevolmente un po’ tutti i centri dei Castelli Romani, in grande abbondanza, da Marino a Roccapriora e Grottaferrata.
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Per veder cadere la neve sulla Capitale, sono sempre necessari tutta una serie di fattori e di incastri particolari a livello barico, che fanno in modo che la previsione di neve a Roma sia sempre notevolmente complicata e ricca di incognite. Come sappiamo, gli eventi nevosi a Roma di una certa incisività sono rari, anche se negli ultimi due inverni non sono mancate le sorprese (citiamo gli episodi del 12 febbraio 2010 e del 17 dicembre 2010). La situazione che si sta venendo a creare sembra tuttavia davvero propizia per la possibilità di neve sulla Capitale, che dovrebbe essere a più ripresa interessata dalla confluenza fra l’aria molto fredda d’estrazione russa in scorrimento da est nei bassi strati e le iniezioni d’aria più umida in quota in risalita dal Tirreno.
Una prima occasione per nevicate, che potrebbero davvero sfiorare Roma, è attesa per la notte fra giovedì e venerdì, quindi fra appena 24 ore, quando è attesa la risalita di un fronte in arrivo dalla Sardegna e dal Tirreno: le precipitazioni più intense dovrebbero tuttavia transitare sulla parte meridionale della regione, lasciando le briciole per la zona della Capitale. Inoltre l’ingerenza mite sud-occidentale, in accentuazione nel corso della notte, sembra impedire una nevicata vera e propria, ma la probabilità di fiocchi anche nei dintorni di Roma sembra elevata.
Un’altra opportunità, probabilmente più ghiotta, dovrebbe venirsi a creare per la seconda parte della giornata di venerdì e la notte successiva su sabato quando a seguito dell’approfondimento di un minimo barico sul Tirreno, dovrebbe nuovamente accentuarsi il respiro d’aria fredda in quota e nei bassi strati. Da evidenziare le precipitazioni previste consistenti: il loro eventuale carattere nevoso anche nella Capitale e tutte le pianure centrali laziali alla fine si giocherà sul filo di lana.