Febbraio è il mese “clou” della stagione delle piogge monsoniche, conosciuta localmente come “The Wet” o “The Big Wet”, in buona parte del nord dell’Australia. L’Isola Bathurst, nei Territori del Nord, ha sperimentato in questi ultimi giorni la violenza di questi rovesci tropicali. Sono infatti caduti 310 mm in 66 ore, da mercoledì a mezzogiorno a sabato mattina, ora locale.
In Polinesia Francese la settimana è stata caratterizzata da piogge abbondanti e persistenti su molte isole. Papeete, a Tahiti, per esempio, è stata investita da 170 mm di pioggia in 54 ore, tra mercoledì, giovedì e le prime ore di venerdì, ora locale.
Anche Bora Bora è una isola del Sud Pacifico, appartenente alla Polinesia Francese. Anche qui frequenti e intensi rovesci hanno insistito nei primi giorni di febbraio. Nei tre giorni e mezzo antecedenti il mezzogiorno (GMT) di sabato 5, sono caduti 229 mm, avvicinando la media di febbraio di 260 mm.
Nell’isola indonesiana di Sulawesi, nel nordest, ancora piogge torrenziali venerdì 4 febbraio, con 153 mm a Manado e 129 a Tahuna.
Luang Prabang si trova nel centro-nord del Laos. Rovesci temporaleschi sparsi hanno interessato questa città, ma anche il resto del Laos, il nord della Thailandia e il nord del Vietnam in questi ultimi giorni. Luang Prabang è normalmente asciutta in febbraio, con 18 mm di pioggia attesa, quindi sono parecchi i 10 mm registrati tra le 0 e le 12 GMT di sabato 5.
Il Rajastan si trova nel nordovest dell’India. E’una zona semiarida, che ingloba anche parte del Deserto Thar. Bikaner si trova nell’ovest del Rajastan, a circa 75 miglia dal confine con il Pakistan. Sabato 5 questa regione è stata interessata da nubi e piogge, anche temporalesche. A Bikaner sono caduti 6 mm in 12 ore (tra le 3 e le 15 GMT), che può sembrare poco ma è solo 1 mm in meno della media pluviometrica di febbraio in città.
Con un’area di bassa pressione in movimento, lento, nel Mediterraneo orientale, molte nazioni che affacciano su questo mare hanno avuto pioggia, anche intensa, negli ultimi giorni. L’aeroporto internazionale Ben Gurion si trova a breve distanza da Tel Aviv, Israele. Nelle 30 ore antecedenti le 12 GMT di sabato, sono stati registrati 53 mm, quasi due terzi della mdia di febbraio (85 mm).
22,4 mm: questo il modesto quantitativo di pioggia registrato a Londra Heathrow lo scorso gennaio, meno della metà rispetto al valore medio di gennaio.
Pochi giorni fa il Meteogiornale vi ha scritto del deficit pluviometrico in Portogallo. Le cose sono andate in modo simile in gennaio in tutto il bacino occidentale del Mediterraneo. In Spagna Madrid, Barcellona e Siviglia non hanno registrato precipitazioni misurabili, mentre La Coruna, nell’umida Galizia, si è fermata a 32,4 mm, un quarto del valore normale di gennaio. A secco anche Salamanca, dove è stato registrato solo un giorno di neve, ma con precipitazione non misurabile. A Madrid anche il regime termico rende conto di un gennaio anticiclonico, con prevalenza di cieli sereni, con la media delle minime -2,5°C, inferiore di 2,8°C alla media, e quella delle massime 11,9°C (1,3°C più alta della media), mentre molte altre città (Salamanca, Valladolid, Leon) hanno avuto molte giornate nebbiose, per cui le escursioni giornaliere sono state molto più ridotte.
Gennaio secco anche nel sud della Francia. Perpignano ha cumulato poco più di 7 mm, pari al 14% della pioggia che normalmente cade nel mese di gennaio, mentre Marsiglia si è fermata a 3 mm, in un mese in cui la media è 47 mm.
Gennaio 2005: un mese invernale molto mite in Scandinavia. Le temperature medie di Oslo (minime e massime) sono state -1,9°/+2,3°C, rispettivamente 4,9° e 4,1°C più alte delle medie di gennaio. A Sundsvall, in Svezia, medie -7,2°/-0,6°C, con scostamenti di 6,3° e 4,3°C. A Helsinki medie di gennaio 2005 -3,4°/+0,7°C, con scostamenti dalle medie di 6,9° e 4,8°C. Da notare le precipitazioni nella capitale finlandese: ben 102 mm, oltre il doppio della media di gennaio. Un po’ più a sud la musica non cambia: 0,4° e 4,9°C le medie di minime e massime a Copenaghen, con scarti dalla norma di 2,4° e 2,9°C.
Ma non solo la Scandinavia è stata meno fredda del normale lo scorso mese. Già vi abbiamo detto giorni fa di Mosca, di ben 8°C più calda del normale nei valori minimi, di quasi 5°C per quelli massimi (-4,2°/-1,6°C le medie del gennaio 2005), ma il resto dell’ex Unione Sovietica non si è discostato di molto. A Kiev, Ucraina, media -2,3°/+1,9°C (scostamenti 5,9° e 4,5°C), a Volgograd, la ex Stalingrado, -4,9°/-1,9°C (scostamenti 5,8°e 2,6°C).
Caldo nel Sahel venerdì 4 febbraio. In Senegal toccati i 39,7°C a Ziguinchor (media massime di febbraio 34°C), in Niger 39,6°C nella capitale Niamey (media 34°C) e 40,2°C a Gaya (media 35°C), nell’estremo sud, in Ciad 40,5°C a N’Djamena, in Burkina 38,3°C a Fada-Ngourma.
Venti meridionali hanno portato aria mite verso nord attraverso il Mid West americano tra venerdì e sabato. A Concordia, nel nord del Kansas, venerdì si sono raggiunti i 18,3°C, oltre 13°C più della media delle massime di febbaio per la città. Sabato mattina la minima si è fermata a 3,9°C, 10°C oltre la media delle minime di questo mese.