Lo studio si è avvalso di un team internazionale di 45 studiosi provenienti da 13 paesi. Risulta che le estati degli ultimi tre decenni sono state mediamente più calde dei 2000 anni precedenti di circa 1,3°C. Non solo. E’ stato anche dimostrato che la tendenza al riscaldamento prosegue e che in futuro le ondate di calore potrebbero risultare sempre più intense.
“Ora abbiamo una visione più accurata di come le temperature estive sono cambiate in Europa nell’arco di due mila anni e possiamo usare questi dati per testare i modelli climatici utilizzati recentemente per prevedere gli effetti del riscaldamento globale”, ha dichiarato il professor Danny McCarroll, uno degli autori dello studio.
L’analisi dendrocronologica è stata condotta su alberi di pino. Si tratta di specie che hanno accrescimento soltanto d’estate, da giugno ad agosto. E’ per questo che si può parlare soltanto delle estati, perché per le altre stagioni non si hanno dati a disposizione. Oltre al caldo attuale, in base ai dati raccolti è emerso che ci fu un periodo relativamente caldo del Medioevo e che nel periodo dal XXIV al XIX secolo si verificò una piccola era glaciale.
Interpolando questi dati coi modelli climatici attuali si è scoperto che il clima è cambiato più di quanto si creda. Errate indicazioni sulle temperature passate possono condurre a proiezioni termiche sbagliate per il futuro. I valori attesi potrebbero così essere molto più alti di quanto si pensasse e gli effetti dei cambiamenti climatici più disastrosi del previsto.