Quando le proiezioni di previsione sul medio-lungo periodo indicano anticiclone, spesso accade che ci si debba mettere l’animo in pace perché la previsione difficilmente può mutare. In effetti sul Mediterraneo e sull’Italia le prospettive improntate su binari anticiclonici hanno maggiore facilità d’essere intravisti correttamente anche con un certo anticipo, ma non è poi così vero che, se è previsto l’anticiclone a 10 giorni di distanza, tale indicazione si vada sempre a realizzare. Ne abbiamo una prova in questo frangente: le previsioni per la prima parte di novembre, che sembravano dover essere improntate verso un duraturo dominio anticiclonico sul Mediterraneo, si sono invece indirizzate verso un vivace dinamismo.
Il Ponte di Ognissanti sembra comunque sostanzialmente salvo e ancora nelle mani del bel tempo anticiclonico, ma già dal 2 novembre sembra riaprirsi in grande stile la porta dell’Atlantico, inizialmente con un po’ di timidezza e poi in modo più efficace. L’alta pressione, già in partenza non molto solida, sembra sciogliersi come neve al solo di fronte all’assalto dei tentacoli periferici di una vasta area ciclonica con profondo perno posizionato sul Regno unito. L’incalzante flusso perturbato sembra in grado di penetrare direttamente sull’Italia convogliando almeno un primo sistema perturbato probabilmente seguito da altri impulsi.
Sarà davvero la volta buona per un decollo del clima autunnale governato dall’Atlantico? E’ ancora un po’ presto per dirlo, anche perché alcune analisi continuano ad intravedere un anticiclone pronto a dare battaglia in un tenace braccio di ferro ed a vendere cara la pelle prima di cedere con troppa facilità il Mediterraneo. Di certo al momento sembrano fortemente salire le possibilità di uno sfondamento atlantico: se così fosse, il periodo anticiclonico sarebbe davvero ristretto ad una manciata di giorni, se si va poi a considerare che nel prossimo week-end vi sarà l’influenza pur marginale di una goccia fredda afromediterranea.