Dal punto di vista pratico il sistema di previsione in tempo reale, distribuito tra le varie nazioni e istituzioni partecipanti, parte dalle previsioni deterministiche e d’ensemble, sia globali che ad area limitata, per identificare con anticipo, dai 3 ai 5 giorni, possibili eventi meteorologici di interesse ed emettere eventuali pre-allerte.
Avvicinandosi all’evento, vengono poi prodotte le previsioni deterministiche ad alta (7-10 km) e altissima (2-4 km) risoluzione, con range di 48 ore che possono correggere, confermare o precisare le allerte. Queste vengono poi utilizzate sia per produrre previsioni probabilistiche attraverso la tecnica del multi-model ensemble, sia per guidare le previsioni dei modelli idrologici. Anche per l’idrologia si applicano tecniche di ensemble.
A breve termine, inferiore alle 48 ore, entrano in gioco gli strumenti di nowcasting che affiancano la modellistica ad altissima risoluzione, ed infine le osservazioni sia da terra che da remote sensing.
Tutti i dati prodotti dai modelli vengono raccolti in un database comune, mentre una piattaforma di visualizzazione permette, agli utenti registrati, una rapida identificazione delle aree a rischio e la possibilità di analizzare nel dettaglio le allerte emesse (dove, quando e da quali modelli) e le uscite grafiche dei singoli modelli.
Sono davvero tanti i modelli deterministici che quotidianamente vengono fatti girare presso diversi centri partecipanti. Eccone un elenco:
– BOLAM e MOLOCH che girano sia presso l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC) del CNR a Bologna, che presso l’ARPA Liguria e, solo il BOLAM, presso l’APAT;
– LM, Lokal Modell, che gira sotto diverse denominazioni e configurazioni, presso l’ARPA Emilia Romagna, il CNMCA dell’Aeronautica Militare, Meteo Svizzera, DWD;
– ALADIN e AROME presso Meteo France e ZAMG;
– MM5 presso l’Università di Hohenheim (Stoccarda) e il Karlsruhe Institute of Technology;
– WRF presso il Karlsruhe Institute of Technology;
– GEM presso il Servizio Meteorologico del Canada.
A questi si affiancano diversi sistemi di previsione d’ensemble:
– COSMO-LEPS presso l’ARPA Emilia Romagna;
– MOGREPS presso l’UK Met Office;
– INMSREPS presso l’Istituto Nazionale di Meteorologia (INM) Spagnolo;
– COSMO-SREPS presso l’ARPA Emilia Romagna;
– PEPS presso il DWD per conto di EUMETNET;
– MPEPS presso il DWD.
Come detto in precedenza, l’area di interesse del DPHASE su cui vengono emesse le allerte copre l’intero arco Alpino. Inoltre è stata estesa verso nord per includere l’area montuosa compresa tra la Germania meridionale e la Francia orientale sulla quale si sta svolgendo la fase operativa di un altro grosso progetto detto COPS (Convective and Orographically-induced Precipitation Study https://www.cops2007.de). COPS è un progetto tedesco allo scopo di studiare la convezione in presenza di orografia, il quale prevede, oltre alla parte modellistica, una copertura osservativa davvero impressionante.
Data l’affinità degli intenti e la sovrapposizione della fase operativa con il DPHASE (quella di COPS copre solo i 3 mesi estivi), è nata una proficua collaborazione tra i due progetti. Di fatto l’archivio dati e la piattaforma di visualizzazione sono comuni e i modelli vengono fatti girare ed utilizzati in entrambi i progetti.
Purtroppo, essendo sia DPHASE che COPS progetti di ricerca e non servizi operativi, la piattaforma di visualizzazione è accessibile solo ai soggetti e utenti finali registrati ad abilitati nell’ambito del progetto.
Posso però anticipare che molto presto, presso il sito web dell’ISAC-CNR, verranno rese disponibili le previsioni effettuate con il modello non idrostatico MOLOCH, sviluppato proprio all’ISAC.
Le Alpi, grande laboratorio naturale per la ricerca in meteorologia – Link a tutti gli articoli
Primo articolo:
Progetti scientifici in area Alpina: MAP e MAP DPHASE
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=15800
Secondo articolo:
Il progetto MAP: obiettivi scientifici ed organizzazione
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=15801
Terzo articolo:
Autunno 1999: fuoco alle polveri! Ha inizio la campagna di misure MAP
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=15802
Quarto articolo:
Flusso su orografia e precipitazione orografica
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=15803
Quinto articolo:
Il progetto MAP DPHASE prosegue il lavoro iniziato dal MAP
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=15804
Sesto articolo:
Quali sono gli obiettivi specifici del DPHASE?
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=15805
Settimo articolo:
Il DPHASE è all’opera! Vediamone i dettagli tecnici
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=15806
Ottavo e ultimo articolo:
Bibliografia e riferimenti
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=15807