Arriva l’Autunno, ma non per tutti:
il risveglio del Vortice Polare sta strutturando una poderosa saccatura Artica la cui parte più avanzata sta per sfociare sull’Europa centrale. Il fulcro anticiclonico si vedrà costretto ad arretrare, o meglio, dovrà farsi da parte rifugiandosi tra la Francia e la Penisola Iberica. E’ evidente che trattandosi di un’azione meridiana, non supportata dall’Atlantico, alcune zone del Continente vivranno un vero e proprio anticipo d’Inverno, mentre su altre continuerà il bel tempo.
L’Italia è nel mirino:
possiamo asserire, a questo punto con certezza, che la nostra Penisola sarà uno degli Stati Europei più soggetti al cambio circolatorio. Anzi, probabilmente sarà quello che patirà i maggiori effetti del peggioramento. Considerando che l’origine del raffreddamento è di natura Polare, dobbiamo attenderci un brusco calo termico nell’ordine dei 10-12 gradi.
La guerra è ancora lunga:
se fosse stato l’Atlantico a condurre le danze, forse avremmo avuto maggiori speranze sull’avvio definitivo della stagione Autunnale. Mancando invece una struttura ciclonica in grado di demolire definitivamente l’impianto anticiclonico, c’è il rischio che non appena si sarà esaurita l’azione Artica il bel tempo possa riprendere a spadroneggiare in lungo e in largo.
Le ipotesi Modellistiche:
da un lato abbiamo il Centro di Calcolo Americano, che dopo una temporanea ripresa anticiclonica è orientata verso una prosecuzione del trend meridiano e conseguentemente verso altre saccatura di origine Artica in grado di fiaccare definitivamente la resistenza altopressoria. Dall’altro lato vediamo come il Modello Europeo, ECMWF, dia maggior credito ad un ripristino della stabilità indotto dal rinnovato vigore dell’Anticiclone Euro-Mediterraneo.
Le sorti meteorologiche sulla nostra Penisola:
appurato che conclusa l’incursione Artica tornerà il bel tempo, va detto che anche nelle più rosee aspettative modellistiche – quelle del modello americano – l’Italia viene vista ai margini di eventuali altre irruzioni d’aria fredda. Ciò significa che a prevalere sarebbe ancora una volta l’Alta Pressione.
Focus: evoluzione sino al 18 ottobre 2011
L’Estate infinita, almeno per il momento, è agli sgoccioli. Fin da domani assisteremo ad un graduale cambiamento delle condizioni meteorologiche a cominciare dal Nord Italia. Entro sera le prime precipitazioni raggiungeranno le zone alpine e nella notte successiva si estenderanno in varie zone di pianura. In particolare sul Triveneto e in Lombardia. Nella giornata di venerdì il maltempo si estenderà alla regioni Centro Meridionali, prima sotto l’impulso dei venti di Libeccio, poi grazie all’intrusione delle correnti d’aria fredda. Cominceranno a calare bruscamente le temperature e con esse la quota neve. Il weekend proporrà condizioni di marcata instabilità al Sud e nelle regioni del versante Adriatico, mentre al Nord e sulle Centrali tirreniche si affaccerà un corposo miglioramento. Il tutto avverrà in un quadro termico tardo autunnale.
Il miglioramento, indotto dall’espansione di una propaggine anticiclonica, si estenderà all’intera Penisola nella settimana successiva e potrebbe tenerci compagnia per diversi giorni. E’ da valutare la possibilità che nuove incursioni Artiche possano insidiare lo scranno anticiclonico, ben saldo sull’Europa occidentale.
Evoluzione sino al 23 ottobre 2011
Difficile dire quale sarà l’evoluzione successiva. Al momento, come detto in sede evolutiva, non si evince un’accelerazione atlantica tale da imprimere la vera svolta stagionale.
In conclusione.
Un Autunno senz’altro anomalo, che finora s’è visto poco o niente e che rischia d’essere ricordato a lungo per le possenti anomalie termiche e precipitative.