Presentatosi come una goccia fredda in quota, unica soluzione per poter penetrare attraverso un campo di alta pressione presente a ponente e a levante, detta depressione si è andata a consolidare anche nei medi bassi strati dell’atmosfera, “sgomitando” in un campo pressorio avverso.
Attendevamo un maggior richiamo di correnti sciroccali o sud occidentali, in una prima fase, ma ciò non si è parzialmente manifestato per la velocità con cui il nucleo freddo ha guadagnato terreno verso sud est.
Ora la sua permanenza e relativa evoluzione si mostra assai lenta. Esso verrà sempre osteggiato da figure pressorie di alta pertanto, continuerà ad interagire per i prossimi 2/3 gg. ancora sulle nostre regioni centro meridionali. Una parziale tregua, seguita da un rialzo termico, perlopiù determinato da una nuova disposizione di correnti meridionali, si avrà nella giornata tra mercoledì e giovedì. Successivamente una nuovo nucleo depressionario, appartenente ad una saccattura atlantica, si spingerà, con analoghe modalità, verso il bacino centro occidentale del nostro mare.
Si prevede un richiamo di aria mite verso la nostra Penisola, con tese correnti da SSW/SSE, per la giornata di venerdì (nuovo rialzo termico), che precederanno, forse l’ultimo nucleo depressionario di questo mese.
Quindi il prossimo week end si presenterà ancora dai caratteri molto variabili con occasioni di forti manifestazione temporalesche che interesseranno maggiormente il versante di ponente, Sardegna inclusa, ed il settore nord orientale. Non si prevedono, durate detta fase evolutiva, marcate oscillazioni termiche.
Possiamo concludere che tali “estemporanee” del tempo atmosferico, sono del tutto normali durante il mese di aprile e che rispettano pienamente l’andamento della stagione di transizione. Oltre tale epoca e dopo la fine del prossimo fine settimana, sembra che l’anticlone atlantico inizi la sua spinta dinamica verso la nostra Penisola, riportando la situazione gradualmente verso la normalità. Per quanto concerne l’ipotizzabile rialzo termico che ne potrebbe conseguire, al momento, dobbiamo fermarci all’analisi sopra descritta. Sussistono sempre delle “insidie calde” che, in maniera molto variabile, cercano una loro affermazione ed origine dalla parte più bassa del Mediterraneo.