Da qualche giorno si è reso necessario rispolverare dagli armadi i giubbotti pesanti. Ed è bene tenerli a portata di mano perché il freddo, anche se forse si limiterà ad alcuni settori peninsulari, deve ancora arrivare. Freddo che sta portando la neve in Appennino e per la prima volta da quando è cominciato l’Autunno, la quota è calata verso i 1000 m. Stamane la Val Padana si è svegliato in preda alle prime brinate stagionali, ma sulle Alpi è stato gelo. L’Appennino, tra oggi e domani, vedrà cadere altra neve e ad altezze talvolta minori dei 1000 m. E’ evidente che sia in atto un raffreddamento, ma ci sta, siamo a Novembre, verso la conclusione ed è plausibile che i primi rigori invernali comincino a manifestarsi.
Il paragone, in termini di freddo, non reggerebbe se ci spostassimo al di là dell’arco alpino. Il grosso dell’irruzione Artica ci sfiorerà e si aprirà un varco sull’Europa occidentale. Sembra appurata la formazione di un’ampia Bassa Pressione tra Francia e Spagna, ma potrebbero crearsi dei minimi secondari che andrebbero a condizionare anche il meteo peninsulare. La complessità evolutiva risiede essenzialmente nell’ubicazione di questi minimi, ma sembra certo che gran parte del Centro Sud sarà oggetto di un successivo richiamo d’aria umida e mite. Sull’Italia Settentrionale, invece, pare che il freddo possa reggere e crescono le probabilità delle prime nevicate anche in Val Padana.
Attualmente l’intera Penisola è inglobata in un’ampia circolazione instabile, che vede le regioni Centro Meridionali esposte a rovesci e temporali. Sud e Isole sono spazzate da tese correnti occidentali e le precipitazioni si concentrano nelle aree esposte. Ovvero le tirreniche. Le Centrali risultano inserite in una linea immaginaria rappresentante la confluenza tra gli spifferi d’aria fredda e la circolazione atlantica. E’ la ragione per cui, oltre a Toscana, Umbria e Lazio, i fenomeni si stanno manifestando anche nel versante adriatico. Fenomeni che, lo si è detto, sui rilievi appenninici si trasformano in neve attorno ai 1000 di altezza.
La situazione è destinata a rimanere simile ancora domani, seppur con delle variazioni. Al Nord comincerà a fluire una discreta nuvolosità, in particolare nel settore ovest. Verso sera potrebbero cadere le prime precipitazioni sulle Alpi occidentali e in Liguria, a carattere nevoso sino a bassa quota. Scenario destinato a mutare ulteriormente nella nottata successiva, quando le condizioni dovrebbero peggiorare ulteriormente in tutto il comparto nord occidentale. Considerando le basse temperature, la fenomenologia assumerebbe consistenza nevosa sin al piano. Potrebbe nevicare sul Piemonte, ma anche in Lombardia e nella piana occidentale emiliana.
Sempre nella serata di domani ci sarà spazio per qualche rovescio in Versilia e nella Sardegna nord occidentale.
La giornata di venerdì comincerà col maltempo. Maltempo che interesserà buona parte d’Italia e le precipitazioni potrebbero risultare abbondanti. Al Nord cadrà la neve a bassissima quota, anche al piano su Piemonte, Lombardia e ovest Emilia. Dal pomeriggio, però, forti venti settentrionali cominceranno a spazzare le Alpi e a propagarsi alla Pianura Padana, conducendo ad un rapido miglioramento. Fenomeni che pian piano cesseranno anche al Nordest, salvo forse residue fioccate su Alpi Venete e Friulane. Discorso analogo al Centro Sud, ove dal pomeriggio si assisterà ad una graduale attenuazione delle precipitazioni pur persistendo un regime di spiccata variabilità.
Variabilità che resterà viva anche al sabato, alternando lunghi momenti di sole a parziali annuvolamenti. Domenica, invece, sembra che il tempo possa nuovamente peggiorare. Potrebbe giungere un’area perturbata da ovest, che andrebbe ad interessare soprattutto la Sardegna, il Centro Italia e l’Emilia Romagna. Confermata la rotazione dei venti dai quadranti meridionali, salvo il Nord Italia ove invece si disporranno orientali. Le temperature, ovviamente, seguiranno l’andamento dei venti: saliranno al Centro Sud e nelle Isole, mentre dovrebbero rimanere grosso modo invariate sull’Italia Settentrionale.