L’alito freddo russo si sta lentamente spingendo verso il comparto centro-orientale europeo, con i primi spifferi freschi e leggermente instabili che già lambiscono i versanti orientali italiani. Quest’afflusso freddo continentale nasce dalla struttura anticiclonica di blocco che si è consolidata sull’Europa Occidentale: l’alta pressione si è portata repentinamente verso nord, con massimi barici tra Isole Britanniche e Norvegia, alimentata da un’imponente risalita di masse d’aria calde sub-tropicali fino all’Islanda.
Osservando l’immagine del Satellite, possiamo apprezzare molto bene, sulla parte occidentale del Continente l’impronta della struttura anticiclonica di blocco, che ha portato tempo buono su gran parte della Francia, Iberia e Regno Unito. Solo l’Irlanda appare lambita dalla parte avanzata di un fronte atlantico, comunque impossibilitato a portarsi verso levante per l’azione di blocco dell’alta pressione, che costringe i fronti atlantici a risalire ad altissime latitudini, senza interferire sul tempo europeo
La fusione di quest’anticiclone di blocco di matrice sub-tropicale con l’alta pressione russa ha dato poi lo start all’avanzata fredda verso occidente. L’anticiclone russo è un tipo d’anticiclone termico presente solo nei bassi strati dove va ad annidarsi l’aria fredda, pertanto è caratterizzato da una configurazione relativamente depressionaria in quota. Per questo su tutta la parte orientale del Continente è presente un tappeto di nubi estese e compatte che favorisce deboli nevicate: i fiocchi bianchi cadono fino in pianura non solo in Russia, ma anche in Bielorussia, Ucraina, nazioni baltiche e Finlandia. L’aria non è ancora così rigida e solo sulle zone interne della Russia Europea le temperature sono scese già ben al di sotto dei -10°C, mentre a Mosca si viaggia sui -7°C.
In Italia nel frattempo le condizioni meteo stanno mostrando i primi segnali di peggioramento, per l’interazione della parte avanzata dell’aria fredda con un mulinello di bassa pressione giunto dal Centro Europa ed ora posizionato sul Canale d’Otranto dopo aver attraversato la Ex Jugoslavia. Si tratta di un vortice di bassa pressione che farà ulteriormente da volano per l’incombente aria fredda in avvicinamento da est. L’avanguardia di quest’alito d’aria fredda (rigida anche alle altezze superiori dell’atmosfera) sta peraltro alimentato la formazione in queste ore di cellule temporalesche sui tratti costieri marchigiani ed abruzzesi. Altre nubi sono addossate ai confini alpini centro-orientali, con spruzzate di neve a quote man mano più basse.
Un altro vortice ciclonico, più attivo, si trova collocato tra Grecia e Turchia dove ha portato di recente intenso maltempo: anch’esso sarò rapidamente assorbito dalla circolazione fredda in espansione dalla Russia all’Europa, ma come annunciato dagli editoriali di previsione l’area mediterranea sarà comunque soggetta a nuove importanti ciclogenesi in seguito allo sfondamento pur parziale delle correnti fredde. Per ora attendiamo di vedere le imminenti conseguenze del moderato calo termico, che in una prima fase (i giorni del week-end) interesserà buona parte della Penisola.