Il promontorio anticiclonico, insediatosi sul Mediterraneo, già dalla giornata di ieri ha subito un leggero indebolimento sulle zone settentrionali dell’Italia. La causa di questo parziale cedimento barico è da attribuire all’affondo di una saccatura atlantica in direzione della Penisola Iberica, che sta così riuscendo a convogliare un flusso di correnti sud/occidentali verso l’Italia.
Le regioni settentrionali italiane sono pertanto quelle maggiormente coinvolte dal flusso di correnti sud/occidentali provenienti dalla Penisola Iberica, trovandosi lungo la fascia di confine fra il promontorio anticiclonico ed il cavo ascendente della saccatura protesa sull’Europa Occidentale. Per questo motivo, a più riprese, sta giungendo della nuvolosità in genere di scarsa consistenza (nubi stratiformi medio-alte), ma con significativa attività convettiva lungo la catena alpina.
La parte principale della vasta area depressionaria atlantica si trova posizionata sul Mar di Norvegia, centro motore dal quale si attivano le perturbazioni più consistenti in transito a latitudini medio-alte sul Continente Europeo. Le Isole Britanniche sono state interessate dalla discesa di masse d’aria d’estrazione polare-marittima, come evidenzia la tipica nuvolosa sotto forma di ciottolato che palesa la presenza d’aria fresca ed instabile. Si è così avuta una discesa termica verso valori quasi da fine inverno, soprattutto in Scozia.
Il suddetto sistema depressionario verrà arginato dall’espansione di una cellula altopressoria oceanica verso il Regno Unito, mentre al tempo stesso resterà attiva la circolazione ciclonica poco al largo dell’Iberia, la quale continuerà a stimolare la tenuta del promontorio anticiclonico sub-tropicale verso il Mediterraneo Centrale.
Non si attendono dunque significative novità per il nostro Paese, rispetto allo scenario attuale. L’alta pressione continuerà a proteggere quasi tutta la Penisola, ma allo stesso tempo modeste infiltrazioni sud/occidentali porteranno degli annuvolamenti innocui di tipo stratiforme con l’insorgenza d’instabilità termoconvettiva (nubi temporalesche a sviluppo verticale) ad evoluzione diurna più vivace sulle zone alpine occidentali. Per quanto concerne l’instabilità odierna, al momento qualche isolato focolaio temporalesco sta sconfinando sulle zone pedemontane piemontesi, compreso il torinese.
Dal punto di vista termico, si fa sentire in maniera sempre più incisiva l’effetto della presenza anticiclonica che è causa di ampie escursioni termiche, per via del cielo generalmente sgombro da nubi. I valori più significativi sono quelli massimi diurni per l’azione congiunta del soleggiamento e delle masse d’aria tiepide di matrice nord-africana che sorreggono l’anticiclone in quota.
Nella giornata odierna le temperature più elevate si sono toccate sulle Isole Maggiori, con picchi di 27 gradi a Catania e ad Alghero. Nei prossimi giorni proseguirà il trend al rialzo termico per via dell’accentuazione del richiamo di correnti nord-africane in seno all’anticiclone e pertanto non sarà così difficile avere i primi 30 gradi stagionali non solo sulle Isole, ma anche in talune aree interne lontane dal mare. In questo periodo, il mare ancora fresco (temperature superficiali attorno ai 18-19 gradi) riesce a mitigare non poco i valori di temperatura sulle aree litoranee baciate dalle brezze, con differenze rilevanti rispetto ai settori interni che subiscono più direttamente il riscaldamento solare.