S’è chiuso Giugno. Un mese contrassegnato da profonde contraddizioni. E’ stato caldo, tanto che è terminato all’insegna di un’anomalia termica positiva di circa 1 grado a livello nazionale. Eppure non sono mancate le piogge, anche intense, i temporali, le trombe d’aria, le grandinate. Persino il freddo. Con l’avvio dell’ultima decade, che poi fu quella che vide esordire l’Estate astronomica, tornò persino la neve sui monti. E non a quote proibitive, bensì più in basso, tanto che le Alpi per qualche giorno acquisirono le tipiche sembianze invernali. Alla luce di tutto ciò il bilancio finale sarebbe apparso diverso, se non avessimo a disposizione dati relativi alle temperature registrate nel corso dei 30 giorni.
Ora tocca a Luglio. All’Estate, quella vera. Quella calda, persino afosa. Perché se aveste la convinzione che solo con l’Anticiclone Africano si possa boccheggiare, errate. La configurazione che ha preso forma è di quelle che portano il gran caldo su alcune aree peninsulari. In Val Padana, ad esempio. Ove l’afa, già da ieri, è divenuta moderata. Crescerà ancor di più tra oggi e domenica, quando è certo che verrà raggiunto l’apice di quest’ondata di caldo. Calura sostenuta anche nelle aree interne del medio alto versante tirrenico. Dal Lazio alla Toscana la colonnina di mercurio non fatica a raggiungere picchi di 32/33 gradi. Nulla di eclatante, è vero. Niente a che vedere con i 40 e più gradi che sovente accompagnano le sortite sahariane. Rammenterete che agli inizi di giugno il Sud Italia fu costretto nella morsa dell’Africano e il termometro raggiunse picchi di 37/38 gradi.
Qualora però foste portati a credere che questo caldo non è poi eccezionale, vi riproponiamo un dato. In questo periodo, in Val Padana, la media delle massime dovrebbe oscillare tra i 29 e i 30 gradi. Da qualche giorno son valori superati e nei prossimi si andrà ben oltre. E’ probabile infatti che tra sabato e domenica si raggiungano picchi di 34/35 gradi. Accompagnati dall’afa, che ci farà percepire una temperatura maggiore. Insomma, è un’ondata di caldo sostenuta. Magari non al Sud, o nelle Isole, ove in questo periodo non è poi così anomalo che si superino i 30 gradi.
E in uno scenario di tal tipo, c’è comunque spazio per i temporali. Ieri è stato un pomeriggio turbolento in svariate località. Numerose celle presero vita in Liguria e Sardegna, poi anche sulle Alpi e le Prealpi. Altri eventi temporaleschi interessarono qualche tratto appenninico, in particolare i settori meridionali. Per oggi i modelli indicavano qualche episodio instabile sin dal mattino su Lombardia e Liguria, invece no. C’è il sole, o comunque i cieli sono poco nuvolosi. Così come avvenne ieri.
Tuttavia non si dovrà attendere a lungo affinché possano osservarsi nuove formazioni cumuliformi. Nel pomeriggio si riproporranno nuovi temporali. Dove? Le aree più a rischio sono le stesse di ieri, ma rispetto alle 24 ore passate c’è qualche novità. Al Sud, difatti, l’instabilità potrebbe risultare ben più diffusa e non limitarsi soltanto alla Calabria. Bensì raggiungere la Basilicata, e la Campania. Forse anche la Puglia e risalire in direzione del basso Lazio. Vanno aggiunte la Sicilia, che vedrà accrescersi nubi minacciose sul versante orientale, e la Toscana, con cumuli più vivaci nel settore nord .
Per quel che concerne le Alpi, ancora una volta saranno più penalizzati i settori centro occidentali e sembra profilarsi la possibilità che qualche precipitazione riesca a raggiungere qualche tratto pianeggiante, specie in Piemonte.