L’estate è a pieno regime!
Temperature elevate su tutta la Penisola, con valori minimi e massimi ragguardevoli; una morsa infernale che sta sfiancando i cittadini di molte aree mediterranee anche a causa di una ridotta escursione termica, specie nei centri urbani, che incide sulla tollerabilità di questa ondata calda.
In parte va meglio al nord dove gli influssi atlantici riescono a scalfire il promontorio dell’alta pressione e penetrano nelle regioni settentrionali, con qualche calo termico e temporali sparsi, anche violenti, in particolare a ridosso dei settori alpini.
Nonostante la staticità che sembra evidenziarsi tramite l’anticiclone, l’Europa è soggetta e numerosi movimenti sinottici e le evoluzioni su grande scala sono molteplici ed efficaci.
Basta prendere una mappa di un qualsiasi centro di calcolo per osservare una vivacità polare degna di nota e, per conseguenza diretta, una serie di scorribande in territorio atlantico; piccoli cut-off si insinuano anche nell’est europeo mentre il sud Europa resta schiacciato dal dominio dell’anticiclone azzorriano e da componenti di matrice africana.
Questa visione sinottica continentale è figlia di una situazione teleconnettiva che mantiene “in vita” la coppia EA+/AO- con una consequenziale azione di tipo ATL (Atlantic Low).
In pratica il connubio EA+/AO- comporta le continue pulsazioni polari (evidente la vivacità del Vortice Polare) in medio/alto Atlantico con consequenziale rafforzamento dell’area alto-pressoria a sud e quindi l’impossibilità di azione intense verso il Mediterraneo (EA+).
Questo pattern dura ormai da molti giorni, Giugno ci è testimone, e lo status atlantico (ATL) fa sì che le pulsazioni cicloniche si dispongano sulla direttrice nord-est/sud-ovest, limitando il loro influsso alle aree settentrionali della Penisola, alla Mittel Europa (maggiormente ad ovest) ed alla Gran Bretagna.
Osservando le previsioni degli “indici” notiamo che l’Artic Oscillation (AO) pare aver modo di portarsi in uno stato di neutralità, intorno alla metà del mese in corso; ciò potrebbe significare il rallentamento del Vortice Polare e il possibile insediamento di celle alto-pressorie a nord, per risalita dell’Anticiclone delle Azzorre. Questo movimento sinottico potrebbe allentare la stretta anticiclonica al Mediterraneo e il possibile capovolgimento da EA+ ad EA-.
Si potrebbe proporre quindi una evoluzione di tipo “falla barica portoghese” con tentativo di Scandinavian Pattern e conseguente instabilità verso la nostra Penisola.
Attenzione però perché la possibile (non è certo) flessione del vortice polare non deve per forza coincidere con la modifica strutturale poc’anzi citata; può altresì incombere una figura di tipo zonale/semi-zonale, con qualche lieve influsso umido (sporadiche precipitazioni) e temperature mediamente elevate. L’auspicabile calo dell’attività ciclonica con pattern di tipo ATL potrebbe permettere all’HP azzorriano di elevarsi nel medio Atlantico e creare una sorta di flusso alto-pressorio lungo la linea parallela.