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L’anticiclone fa breccia sull’Europa, bufera violenta spazza la Gran Bretagna

di Mauro Meloni
19 Nov 2009 - 17:23
in Senza categoria
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L'immagine dallo spazio mostra la vastità del dominio anticiclonico che, non essendo sempre sinonimo di bel tempo, favorisce nubi basse, foschie e nebbie sulla Val Padana e sull'Adriatico. Forti perturbazioni tempestose scorrono sull'Europa Nord-Occidentale. Cliccare sull'immagine per ingrandire. Copyright 2009 Eumetsat.
Lo scontro fra il Vortice d’Islanda e l’alta pressione afro-mediterranea si fa sempre più aspro, col risultato di spaccare in due il Continente Europeo. Le nazioni nord-occidentali europee sono così penalizzate dal passaggio delle perturbazioni sfornate dall’intensa attività del motore ciclonico nord-atlantico, mentre l’area mediterranea continua a restare all’asciutto, soggiogata alla prolungata dittatura del campo d’alta pressione.

Il gradiente barico (differenza di pressione atmosferica), esistente fra il minimo ciclonico (957 hPa) nei pressi dell’Islanda e l’elevazione anticiclonica (1025 hPa) verso il Centro Europa, è all’origine dei fortissimi venti sud/occidentali che si stanno abbattendo sulle Isole Britanniche, specie sui settori costieri esposti di Irlanda, Galles ed Inghilterra: le maggiori raffiche hanno superato i 150 km/h su alcune stazioni meteo ad oltre 1000 metri di quota, mentre a bassa quota vanno sottolineati i 143 km/h di vento massimo raggiunti a Capel Curig, nel Galles.

La tempesta di vento, nelle ultime ore, si sta propagando al Mare del Nord, con il coinvolgimento delle coste danesi, già interessate solamente ieri da un’altra bufera. Anche in queste zone il vento ha superato i 100 km/h, con raffiche notevoli anche a Copenhagen, dove si sono toccati i 111 km/h. Come capita di frequente, le situazioni da tempesta sulle nazioni nord-europee si verificano spesso quando vi sono forti presenze anticicloniche a latitudini più basse, verso il Mediterraneo.

Il campo d’alta pressione farà ancora buona guardia, costringendo queste perturbazioni, associate a venti così intensi, a portarsi verso il Baltico e la Penisola Scandinava. Solo nel corso del week-end, a seguito di una graduale amplificazione della saccatura nord-atlantica, osserveremo un cambiamento sull’Europa Centrale ed in parte sull’Italia, ma saranno solo le prime manovre di un più rilevante cambio circolatorio.

Cos’è accaduto oggi sull’Italia? In linea generale ben poco, il sole è stato il principale protagonista con temperature massime che hanno raggiunto in diverse località del Centro-Sud i 22/24 gradi. Tramite un’osservazione attenta, si possono tuttavia evidenziare alcune modifiche: le foschie e le nebbie hanno anche quest’oggi insistito, persino nelle ore più calde, sulla Val Padana e sull’Adriatico, comprese le zone costiere. L’aria è ancora troppo stagnante e non vi è stato nessun particolare rimescolamento dell’aria per innescare il dissolvimento di questi strati nebbiosi.

Lo spostamento del baricentro dell’anticiclone verso nord ha determinato lo spostamento dei massimi barici in corrispondenza dell’Arco Alpino. Questo ha creato i presupposti per un affermazione di cieli ancor più sereni su tutte le zone alpine e prealpine, con il confinamento degli strati nebbiosi da inversione termica ai soli fondivalle. Nel frattempo, si è anche attivata una debole circolazione settentrionale sull’Adriatico e sulla Liguria: solo su quest’ultima zona il vento si è rafforzato allo sbocco delle valli marittime, apportando aria piuttosto secca (effetto di discesa dai rilievi appenninici) consentendo la scomparsa di quelle nubi basse che mantenevano da molti giorni il tempo uggioso, con frequenti pioviggini.

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