Sono questi i periodi ove gli scambi termici iniziano a farsi sempre più pressanti, ma ciò nonostante, le interferenze dovute ad una “instabilità” atmosferica si fanno sempre più calzanti.
Come commentare la futura evoluzione meteo, rivisitata alla quota di 500 hpa?
La variabilità dell’onda mite ed atlantica sembra gradualmente prendere il posto di quella “torrida” e di origini afro/mediterranee. Le stesse evoluzioni dell’onda di matrice sub-tropicale, sembrano al momento, non voler cedere in maniera massiccia, alle pulsazioni del “sempre crescente vortice polare”.
Eppure, in assoluto, la trama atmosferica sta dando dei segnali di non poco conto.
Lo stesso progredire verso sud dei cavi d’onda è sicuramente un segnale di cambiamento stagionale, cambiamento che, come al solito, avverrà in maniera del tutto “disordinata”.
Questo periodo “temporale” viene definito, anche nella sua regolarità apparente, uno dei “sintomi” stagionali che riguardano i “grandi passaggi”:
– improvvise impennate termiche, seguite da marcati decrementi termici.
In assoluto ed a mio parere, non ci serve un andamento marcatamente “acuto”, ma una graduale e naturale “flessione” circa quei valori che “il pensiero comune” definisce come: “andamenti regolari”.
Il mese di settembre si è spesso mostrato come mese “estivo”, ma con le dovute eccezioni:
– i valori pressori e precipitativi si mostrano, con estrema regolarità, con asse NNW/SSE. Mi pare, date le recenti osservazioni recenti che la “natura” stia fornendo ampiamente gli “indizi” necessari per poterci proiettare ben oltre il tempo reale.
Possiamo quindi affermare, da nord a sud nella nostra Penisola che, se un cambiamento è in atto o si prospetta come tale, le condizioni atmosferiche stanno rispettando i “canoni” con una diversificazione ancora più marcata nel tempo chiamato come : “tempo futuro e transitivo”.
Il “gioco” della “frusta atlantica” sta compiendo un largo giro, ma non si arresterà sino a quando esso riuscirà a compiere il netto “giro di boa”.
Dall’estate all’autunno?