La notazione riguardante la temperatura minima registrata a Sovetskaja nell’agosto 1958 (www.meteogiornale.it/news/read.php?id=10500) può apparire una faccenda di lana caprina: un decimo di grado più o meno, in fondo che differenza fa? Eppure, i primati si giocano spesso sul filo di misure tanto esigue. Esiste più di uno studio sulla Siberia volto a definire se il record sia di Verkojansk (-67,6 °C) o di Ojmjakon (-67,7 °C). Così è anche per l’Antartide. Ma la questione sottende pure un argomento di maggior portata, che è quello relativo alla verifica e all’attendibilità delle fonti. In particolare, su Vostok circolano notizie secondo cui, nel 1997, sarebbero state registrate fantomatiche temperature al di sotto dei -90 °C che, da parte russa, non sono mai state confermate. Non solo, ma una delle più diffuse enciclopedie italiane (Utet, voce Antartide) stabilisce un primato di -92,7 °C registrato a venti chilometri dal Polo Sud. Come si spiega?
Intanto, le fonti non sono sempre univoche. Il caso di Vostok nel 1958 è emblematico. Tenuto conto che, all’inizio di quell’inverno, il record mondiale era detenuto da Amundsen-Scott con -74,4 °C (18 settembre 1957), si dà la cronologia del primato stabilito nella base sovietica, desunta da due degli autori più accreditati (Stepanova, p. 145; Dalrymple, 208, qui in seconda colonna):
1 maggio -76,6 °C
2 maggio -78,9 °C
3 maggio -78,0 °C
13 giugno -79,8 °C
15 giugno -81,0 °C -81,9 °C
23 luglio -83,9 °C
24 luglio -81,4 °C
7 agosto -85,5 °C -84,6 °C
8 agosto -85,8 °C -84,7 °C
25 agosto -87,4 °C -87,8 °C
Le differenze non sono trascurabili. Tenendo presente che la prima autrice scriveva nell’immediatezza dei record, mentre il secondo a distanza di sette anni, viene da pensare che, nel frattempo, una revisione critica abbia portato a delle correzioni; solo in questo modo si può accettare il -87,8 °C finale, poiché il -87,4 °C fu annunciato dalla Tass, da Radio Mosca, dal New York Times (26 agosto 1958), dall’Izvestiia, dal notiziario del Sovinformbureau, ripreso da riviste specializzate come «Meteorologiia i Gidrologiia» (nn. 12/1958 e 1/1959), e pubblicato in altre fonti accreditate. Seguendo autori ancora diversi poi, la cronologia si complica ulteriormente (alcune modifiche rispetto ai dati precedenti stanno in https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=8901); in particolare, il -81,4 °C del 24 luglio a Vostok sarebbe declassato dalla lista del record mondiale, poiché il 25 giugno Sovetskaja era già scesa a -83,0 °C (Rubin, p. 236).
Il caso si pone dunque in questi termini: la prima pubblicazione citata, a cui se ne sono rifatte molte altre in campo internazionale (in Italia: Pinna, p. 283), è quella che ha determinato il dato e l’eventuale errore. È quanto accade anche a proposito delle Aws. Si è scritto che i rapporti meteo a dieci minuti dell’Antarctic Meteorological Research Center non sono ritenuti ufficiali: i dati pertanto, non risultano validati. Ma, verificando la questione con la responsabile del controllo qualità all’Università del Wisconsin, la risposta è stata: «We will have to have some discussions about this since it’s not clear and obviously doesn’t give the right answer if you are looking for the record temperatures»* (Linda M. Keller, comunicazione personale, 8 marzo 2005). Stante questa affermazione, il record di Dome C dev’essere rivisto, accettando quello riportato da vari autori (Wendler, p. 27; Wendler – Kodama, p. 140) a -84,6 °C poiché «is the correct extreme minimum temperature»** (Keller, idem).
Note:
* «Dovremo discutere di questo argomento dal momento che non è chiaro e ovviamente non dà la risposta giusta se stai cercando il record delle temperature».
** «È la corretta temperatura minima estrema».
Bibliografia:
L’Enciclopedia, Torino, 2003, vol. I.
P.C. Dalrymple, A Physical Climatology of the Antarctic Plateau, in M.J. Rubin (a cura di), Studies in Antarctic Meteorology (Antarctic Research Series), Washington, 1966, vol. 9, pp. 195-231.
M. Pinna, La temperatura minima e la temperatura massima registrate sulla Terra, in «Rivista Geografica Italiana», n. 3 (1959), pp. 282-284.
M.J. Rubin, World Record Low Temperature, in «Monthly Weather Review», vol. 86, n. 6 (1958), p. 236.
N.A. Stepanova, The Lowest Temperature in Antarctica, in «Monthly Weather Review», vol. 87, n. 4 (1959), pp. 145-146.
G. Wendler, J.C. André, P. Pettré, J. Gosink, T. Parish, Katabatic Winds in Adélie Coast, in D.H. Bromwich, C.R. Stearns (a cura di), Antarctic Meteorology and Climatology: Studies Based on Automatic Weather Stations (Antarctic Research Series), Washington, 1993, vol. 61, pp. 23-46.
G. Wendler, Y. Kodama, The Kernlose Winter in Adélie Coast, in D.H. Bromwich, C.R. Stearns (a cura di), Antarctic Meteorology and Climatology: Studies Based on Automatic Weather Stations (Antarctic Research Series), Washington, 1993, vol. 61, pp. 139-147.