Il caldo affligge una parte importante della Federazione Russa già da qualche settimana, con temperature nettamente superiori alle medie del periodo. Le temperature elevate non fanno troppo notizia, probabilmente anche perché appena un anno fa una prolungata ondata di caldo ben più intensa aveva colpito le stesse zone, ma si era trattato di un evento realmente apocalittico. Nonostante si rimanga quindi ben lontani dai livelli dell’anno scorso, le costanti anomalie termiche positive stanno avendo un loro peso, creando non pochi disagi alla popolazione non certo abituata a patire periodi di caldo così eccessivo.
Gli incendi boschivi sono l’altro problema correlato a questa prolungata fase calda: le maggiori emergenze hanno riguardato di recente il bacino della Siberia, ma diversi roghi sono segnalati anche nelle foreste della Carelia e della regione di Arcangelo, con la scarsità di precipitazioni che sta favorendo il divampare del fuoco. Considerando anche questo aspetto, l’emergenza del 2010 era stata ben altra cosa con roghi incontrollabili che si propagarono per milioni di ettari e le città (in primis la Capitale Mosca) letteralmente assediate dal fumo tossico.
A questo punto è spontaneo chiedersi fino a quando durerà questa ondata di caldo anomalo: bisognerà avere ancora pazienza, perché il trend termico sopramedia non sembra destinato a chiudersi in tempi brevi. Le sorti del meteo in Russia, specie sulla parte europea, sono direttamente correlate a quel che accade sul cuore del Vecchio Continente. Fino a quando rimarrà aperta la ferita ciclonica sulle nazioni centrali europee, la Russia sarà facilmente nel mirino delle correnti calde in risalita dalle latitudini sub-tropicali. Il picco del caldo potrebbe raggiungersi a cavallo della parte centrale della prossima settimana, per quel che riguarda la regione moscovita.