Penso che nel racconto di questa storia si debba partire da lunedì 31 Ottobre ’66. La situazione sinottica di quei giorni era estremamente complessa, infatti in pieno atlantico stazionava una poderosa alta pressione di 1030 Hpa che in quelle ore andava a formare un classico ponte di Voeikof con una alta termica di 1030 Hpa posizionata fra la Russia e la Siberia.
Questa situazione sinottica, rara per i primi giorni di Novembre, innescò un affondo freddo siberiano su tutto il centro nord italiano. Se vediamo le temperature a 850 hPa di quel frangente, notiamo che una isoterma di -2°C abbracciava tutto il centro nord; in queste condizioni, abbondanti nevicate ricoprirono le vette del Mugello e del Casentino.
La situazione peggiorò nel giorno seguente, 1 novembre ’66 quando il ponte di Voeikof si spezzò e un minimo depressionario, alimentato nel cuore del mediterraneo ancora da aria fredda siberiana, si isolò nei pressi della Sardegna; in queste condizioni tutta la catena appenninica esposta a sud ricevette forti precipitazioni che sulle vette del Casentino e del Mugello furono ancora nevose.
Alla fine di questi due giorni le vette del Casentino e del Mugello apparivano imbiancate. Fu questa la prima di una serie di coincidenze nefaste che provocarono la tragedia.
Situazione sinottica del 31-10-1966 (www.wetterzentrale.de).
Continua…
Pubblicato da Fiorentino Marco Lubelli
Penso che nel racconto di questa storia si debba partire da lunedì 31 Ottobre ’66. La situazione sinottica di quei giorni era estremamente complessa, infatti in pieno atlantico stazionava una poderosa alta pressione di 1030 Hpa che in quelle ore andava a formare un classico ponte di Voeikof con una alta termica di 1030 Hpa posizionata fra la Russia e la Siberia. Questa situazione sinottica, rara per i primi giorni di Novembre, innescò un affondo freddo siberiano su tutto il centro nord italiano. Se vediamo le temperature a 850 hPa di quel frangente, notiamo che una isoterma di -2°C abbracciava tutto il centro nord; in queste condizioni, abbondanti nevicate ricoprirono le vette del Mugello e del Casentino. La situazione peggiorò nel giorno seguente, 1 novembre ’66 quando il ponte di Voeikof si spezzò e un minimo depressionario, alimentato nel cuore del mediterraneo ancora da aria fredda siberiana, si isolò nei pressi della Sardegna; in queste condizioni tutta la catena appenninica esposta a sud ricevette forti precipitazioni che sulle vette del Casentino e del Mugello furono ancora nevose. Alla fine di questi due giorni le vette del Casentino e del Mugello apparivano imbiancate. Fu questa la prima di una serie di coincidenze nefaste che provocarono la tragedia. Situazione sinottica del 31-10-1966 (www.wetterzentrale.de). Continua… Cerca per tag: meteo clima Pubblicato da Fiorentino Marco Lubelli Inizio Pagina