E’ da ieri in atto la terza ondata di freddo della stagione invernale. La prima ha anticipato di qualche giorno l’inizio dell’inverno meteorologico, ed è datata 20 novembre, la seconda, intensa ma breve, è datata fine dicembre, la terza, iniziata ieri con l’arrivo di forti venti dai Balcani, ha prodotto finora modeste nevicate sul versante adriatico ed in Umbria, con accumuli solo nell’entroterra. Ma è presto per giudicarla.
Nelle irruzioni di aria russa-siberiana Trieste è spesso il termometro dell’intensità del freddo in arrivo. La città ai piedi del Carso ieri ha vissuto una giornata di ghiaccio, con temperatura massima di 0°C e minima di -4°C. Anche stamane la città si è svegliata al gelo, con temperatura di -4.8°C. Nell’ultimo grande evento di Burian che ha colpito la nostra Penisola nel dicembre del 1996, Trieste visse tre giornate di ghiaccio, la temperatura tocco -7.2°C ma soprattutto, il giorno 28 registrò una massima diurna di -6°C. Il vento di Bora in quell’occasione soffiò fino a 103 km/h, ieri ha raggiunto i 93 km/h.
Nel resto d’Italia ieri la temperatura è andata calando via via che affluiva massiccia l’aria fredda da est. Nel centro-nord Italia la maggior parte delle località ha registrato la temperatura massima in mattinata e la minima in serata. Per questo possiamo meglio valutare gli effetti dell’aria balcanica dalle minime di questa notte. Il freddo stamane ha pesantemente colpito il Triveneto, con Venezia a -4.8°C, Udine, Verona Villafranca e Treviso Istrana a -7°C. Altre località padane hanno registrato temperature molto basse, come Brescia Ghedi scesa a -7.6°C (la città lombarda sta vivendo uno degli inverni più freddi degli ultimi 30 anni), Piacenza a -6.4°C, Ferrara a -4°C.
Altrove le temperature non sono ancora, e forse non lo saranno nemmeno nei prossimi giorni, da grande gelo, ma laddove soffia la tramontana, l’effetto raffreddamento da vento è notevole. Ieri forti venti hanno spirato oltre che sull’Adriatico anche su Liguria, Toscana, Lazio, Campania e Sardegna, ma la temperature, sulle coste, si sono mantenute marcatamente sopra lo zero.
Questa notte, dalla Liguria e dalle Marche in giù, si sono registrate gelate solo nelle zone interne. La temperatura è scesa a -5.4°C a Campobasso, dove ieri è comparsa a tratti la neve, a -4.7°C a Frontone (Appennino Marchigiano), a -6.4°C a Trevico (Irpinia). Sulle coste lievi gelate solo nelle piane toscane e romagnole (Pisa -0.6°C, Cervia -0.2°C), mentre Pescara si è fermata a +0.6°C, Genova a +1.1°C, Roma a +1°C, Napoli a +2.7°C e Bari a +3.5°C.
Il vento, smorzando l’irraggiamento notturno, impedisce spesso alla temperature di raggiungere temperature molto basse; molte volte è quando cala e l’aria fredda ha la possibilità di adagiarsi al suolo, che si registrano le temperature più basse. E’ possibile dunque che in alcune località i valori più bassi verranno raggiunti i prossimi giorni, ma attenzione, al Centro-Sud è assai probabile che si attivino presto venti meridionali in grado di innalzare già dalle prossime ore le temperature.
Non è dunque in atto alcuna situazione di eccezionale gelo, per ora ci troviamo di fronte ad un normale episodio invernale, mentre freddo eccezionale è in effetti presente su parte dell’Europa centro-orientale, tra i Paesi Baltici, la Polonia, la Repubblica Ceca, la Germania Orientale, la Romania, oltre che più ad est in Ucraina e Russia meridionale.
Come già scritto in altre occasioni, l’inverno 2005/2006 si sta comunque presentando in Italia mediamente freddo, più freddo della norma. Anche gennaio, dopo dicembre, sta “viaggiando” con anomalie negative rispetto alle medie 1961/90 di circa 0.8°C, con una seconda decade piuttosto fredda (-1.1°C rispetto alla media) ed una terza iniziata sotto simili auspici. Le interferenze continentali sono piuttosto nette e costanti, ciò che manca, purtroppo, sono le precipitazioni sul settore occidentale del Nord, precipitazioni che le ultime elaborazioni dei modelli di previsione sembrerebbero far arrivare in questo fine settimana, ma sarà un’altra promessa mancata?