Sempre più spesso si sente parlare di effetto serra e dei suoi effetti sul clima terrestre. Indubbiamente, è grazie all’effetto serra che l’uomo riesce ad abitare il pianeta in quasi tutta la sua globalità. Semmai, c’è da domandarsi quanto l’uomo alteri l’effetto serra pregiudicando quella che potremmo definire come una situazione di “normalità climatica”. Chiariamo meglio il concetto di effetto serra.
L’atmosfera terrestre ha tra le sue svariate funzioni, quella di proteggere il pianeta dall’eccessivo irraggiamento solare. Funge da vero e proprio schermo protettivo contro l’azione diretta del sole, moderando l’assunzione dell’irradiazione ed equilibrando contemporaneamente il calore che la terra disperde nello spazio sotto forma di radiazione infrarossa. E’ certo che la vita sul pianeta terra è possibile proprio grazie a questo “mantello” equilibratore, che si estende per un’altezza di circa 560 Km. dalla superficie.
Tra le componenti principali dell’atmosfera, l’azoto e l’ossigeno rivestono senz’altro il ruolo principale. Una terra senza atmosfera comporterebbe un incremento termico notevole durante le ore diurne e un raffreddamento glaciale in quelle notturne. Un ruolo determinante nel sistema climatico terrestre è rappresentato dalle nuvole. Le nuvole hanno, tra le tante funzioni, quella di riflettere le radiazioni solari. Appare chiaro come in una giornata serena, in assenza di condizioni particolari come neve o ghiaccio al suolo o anche di sabbia, tutte condizioni con alto potere riflettente, la terra tenda a riscaldarsi più di quanto non possa avvenire in una giornata nuvolosa. Nel contempo una situazione di cielo sereno nelle ore notturne consentirà una maggiore dispersione di calore.
Il concetto determinante nella corretta dispersione del calore terrestre è la non alterazione delle proprietà atmosferiche. Elementi chiave dell’atmosfera, come l’azoto e l’ossigeno, sono sufficientemente trasparenti da permettere alla radiazione termica infrarossa (la quantità di calore rilasciata dalla superficie terrestre) di filtrare l’atmosfera per disperdersi nello spazio. Altri gas, come il vapore acqueo, il biossido di carbonio e il metano, tanto per citarne alcuni, consentono una remissione inversa del calore. I gas serra, assolutamente determinanti per la vita terrestre attraverso i quali il pianeta riesce a mantenere una temperatura costante di circa 15°, sono tornati alle cronache per una loro sostanziale modifica ad opera dell’intervento umano. I gas serra: vitali quanto nocivi!
La sostanziale modifica quali-quantitativa degli elementi che contribuiscono al mantenimento dell’effetto serra terrestre è il motivo più accreditato del riscaldamento globale in corso. Nell’ultimo secolo, la temperatura media terrestre è aumentata di circa 0,5° e si stima che nel 2050 l’incremento termico sarà di almeno 1,5°, alterando pericolosamente l’intero sistema. Le previsioni avvengono per il tramite di sistemi che simulano l’andamento climatico globale (GCM). Attraverso la variazione dei parametri iniziali, calcolando diverse concentrazioni di gas serra, si riescono a stimare differenti condizioni di arrivo. Le simulazioni avvengono in più anni così da garantire una maggiore attendibilità dei calcoli.
Il biossido di carbonio è d’annoverare tra gli elementi che contribuiscono maggiormente all’alterazione del “normale” effetto serra. Si stima che lo stesso sia aumentato del 30% rispetto ai valori di 200 anni fa e che sia responsabile nella misura del 70% dell’effetto serra complessivo! A questo si aggiungano elementi di “recente introduzione” quali il clorofluorocarburi (CFC) e il protossido d’azoto, un cocktail micidiale che mette in pericolo l’esistenza dell’uomo stesso. Non è intenzione dell’autore attribuire l’assoluta responsabilità dei gas serra degli attuali cambiamenti climatici. Forse non esiste una causa determinante, esiste senz’altro un riscaldamento in grado di innescare una pluralità di effetti che sicuramente sfuggono a qualunque elaboratore elettronico.
Il rimedio a tutto ciò, o forse sarebbe meglio dire uno dei possibili rimedi: ridurre l’emissione dei gas nocivi, limitare l’inquinamento atmosferico divampante! Il protocollo di Kyoto potrebbe essere l’inizio di un cammino molto lungo che tuttavia non garantirebbe il recupero degli errori già commessi e subiti dal “sistema terra”. La terra ha la febbre? A tutti quanti il compito di riportarla alla normalità.