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La temperatura dell’Oceano Atlantico subtropicale è diminuita. Effetto dei venti?

di Ivan Gaddari
01 Feb 2011 - 13:19
in Senza categoria
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temperatura dell atlantico subtropicale in calo effetto dei venti 19715 1 1 - La temperatura dell'Oceano Atlantico subtropicale è diminuita. Effetto dei venti?
Le misurazioni termometriche dell’acqua oceanica ubicata sui 24,5º del parallelo nord – una porzione oceanica che si estende dalle coste africane ai Caraibi – stabilirono un aumento di 0,27 °C tra il 1957 e il 1998. Nel periodo tra il 1998 e il 2006 la tendenza si è invertita, registrando di fatto un calo di 0,15 ºC.

“Nell’Oceano ci sono cambiamenti ciclici molto pronunciati e le variazioni come quelle che hanno avuto luogo nelle coordinate analizzate potrebbero manifestarsi in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento”, sostiene Pedro Joaquín Vélez Belchí, principale autore dello studio e ricercatore per l’IEO del Centro Oceanografico della Canarie.

Secondo lo studio, pubblicato recentemente sul Journal of Physical Oceanography, questo fenomeno non dovrebbe essere legato al cambiamento climatico. “I meccanismi di variabilità naturale degli oceani sono più significativi di quanto pensassimo”, dichiara Vélez Belchí. Il team, attualmente, sta valutando diverse ipotesi per spiegare il cambiamento delle temperature.

Una delle più accreditate è che il raffreddamento potrebbe essere dovuto ad una circolazione forzata dal vento. “I cambiamenti nella struttura globale dei venti nel nord Atlantico causano delle oscillazioni sugli strati superficiale oceanici. Le variazioni possono avere influenze fino a 2000 metri di profondità”, sottolinea Belchì.

Nonostante nella zona fluiscano masse d’acqua provenienti dall’Antartide e dal Mediterraneo, gli scienziati scartano l’ipotesi che il raffreddamento sia dettato dallo scioglimento dei ghiacci. Qualora dipendesse dall’eventuale scioglimento, il calo di temperatura “sarebbe dovuto essere registrato chiaramente nelle zone vicino al Polo Nord”, sostiene Vélez Belchí. E non è questo il caso.

Gli scienziati hanno misurato la temperatura e la salinità oceanica di tre strati: le acque del termoclino (dai 300 agli 800 metri di profondità), la superficie oceanica (600-1800 metri) e le acque intermedie (800-1.800 metri). Il comportamento è stato simile e la ragione è imputabile al fatto che la salinità è sempre legata alla temperatura.

Una nuova immagine del mare
Il team di ricerca ha combinato due metodologie: una serie di misurazioni utilizzando stazioni di rilevazione poste su navi di ricerca oceanografica, e la cosiddetta rete Argo. “Con questa rete, composta da 3000 boe sparse in tutti gli Oceani, abbiamo ottenuto una nuova immagine della superficie oceanica”, sostiene Belchì. Un ruolo importante è stato svolto dalla Spagna, che partecipa attraverso il progetto denominato Argo-Spagna.

Attraverso il nuovo sistema, gli scienziati hanno sviluppato sezioni sintetiche per ogni anno (effettuate in laboratorio con i dati provenienti dalle boe della rete Argo) e ha analizzato la variabilità annuale per il 2005, 2006, 2007 e 2008. “Tra il 2006 e il 2008 non ci sono stati cambiamenti significativi”, afferma lo scienziato.
Prendendo parte alla Malaspina Expedición 2010, il team di scienziati parteciperà a una nuova spedizione nella stessa area nel corso delle prossime settimane. “Il lavoro può senz’altro essere considerato all’avanguardia nel verificare come la rete Argo possa essere di fondamentale importanza negli studi su larga scala della variabilità oceanica”, conclude Vélez Belchí.

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