Breve incursione temporalesca: la rimonta anticiclonica che ha imposto lo stop all’egemonia instabile non è ancora del tutto convincente. Le ferite patite nei mesi scorsi sono talmente profonde che sperare in un miglioramento risolutivo fin da subito era impensabile. Eppure la consistenza anticiclonica è evidente, facilitata dalle importanti variazioni bariche in atto sul Nord Europa. I sussulti depressionari atlantici stanno rallentando le operazioni estive al di là delle Alpi e refoli d’aria fresca ne stanno approfittando per insinuarsi sul nostro Paese. Da qui l’escalation temporalesca delle prossime ore e che dovrebbe protrarsi sino a giovedì.
Arriva l’estate: sembrerebbe un paradosso, considerando che la stagione ha varcato il giro di boa e ci si avvia gradualmente al cambio di guardia. Ma che altro si potrebbe dire dopo aver osservato quanto accaduto precedentemente? L’estate, costretta a patire le pene dell’inferno, ha scelto per riproporsi il periodo vacanziero per antonomasia. Si prospetta un netto consolidamento anticiclonico, che dovrebbe accompagnarci presumibilmente e carte alla mano, fin verso il Ferragosto.
Un po’ di normalità: ci siamo soffermati, rapidamente, sulle proiezioni termiche e abbiamo potuto apprezzare un barlume di “normalità”. Forse arriverà un po’ più caldo a cavallo tra le due decadi, ma nulla di eccezionale. Le temperature si porteranno al di sopra della norma, mediamente di un paio di gradi, sfruttando l’apporto decisivo delle calde correnti nord Africane. Il consolidamento anticiclonico potrà realizzarsi grazie alla radice subtropicale, in posizionamento tra la Penisola Iberica e le nostre regioni Meridionali.
Importanti variazioni bariche: le abbiamo menzionate in apertura, pur senza entrare nello specifico. Abbiamo anticipato l’area del Continente che ne subirà gli effetti, ovvero il nord Europa. La modifica sostanziale riguarda l’Alta di blocco che ha stazionato per varie settimane tra la Scandinavia e la Russia europea, incentivando pesanti anomalie termiche positive a quelle latitudini e dirottando le perturbazioni atlantiche verso il Mediterraneo. Lo smantellamento avverrà per mano di un’ampia struttura depressionaria, che potrebbe stabilirsi proprio in quella posizione.
La rottura post ferragostana: qualora dovesse realizzarsi non ci sarebbe niente di strano. Anni or sono, quando l’estate mediterranea era ancora tale, le perturbazioni atlantiche iniziavano a guadagnare terreno a ridosso del Ferragosto e nella seconda metà del mese si osservavano chiari segnali del cambio stagionale. Ora, se l’ipotesi suddetta trovasse riscontro avremmo a che fare con un graduale consistente peggioramento che tra l’altro potrebbe condurre sul nostro Paese correnti relativamente fredde settentrionali. Sarebbe l’ennesimo smacco ad un’estate fin troppo titubante e che potrebbe chinare la testa mestamente spalancando le porte ai primi incipienti cenni autunnali.