Nevicate eccezionali:
quelle che stanno investendo una parte del Nord Italia, fortemente penalizzata dalla risalita di un sistema nuvoloso associabile direttamente all’ampio vortice di Bassa Pressione giunto sull’Italia. Localmente è caduto oltre 1 metro di neve, ad esempio nelle località interne emiliane piuttosto che su quelle alpine del cuneese. Vengono segnalati forti disagi in zone collinari e pedemontane, con interruzioni nei collegamenti e nella fornitura dell’energia elettrica. Purtroppo queste aree continueranno a ricevere apporti nevosi importanti nella giornata di oggi e fino a domattina, dopodiché interverrà un rapido miglioramento.
Instabilità diffusa:
nel resto d’Italia assistiamo a condizioni di maltempo a tratti severo, capace di apportare nubifragi, piogge persistenti, violenti temporali e grandinate. Ovviamente non mancano le nevicate, che su alcune regioni centrali si stanno spingendo a quote collinari e promettono di estendersi al Sud nei prossimi giorni. La situazione, come vedremo successivamente in sede previsionale, resterà tale almeno sino a martedì 10 febbraio.
Nuova irruzione fredda:
arriverà domenica sera e stavolta avrà una componente diversa. Non verrà da ovest, come l’attuale, ma da est. Ciò significa che il potenziale freddo sarà maggiore, ma che i fenomeni penalizzeranno solamente alcune regioni. Quali? Beh, facile prevedere un coinvolgimento delle adriatiche centro meridionali e del Sud, con neve che in molti casi riuscirà a spingersi probabilmente sulle coste.
Temperature invernali:
che lo si voglia o no, a prescindere dall’entità del freddo a carattere locale dobbiamo dirvi che il profilo termico attuale contempla valori normali o al di sotto delle medie stagionali. L’anomalia negativa diverrà diffusa ad inizio settimana, perché l’aria gelida da est affluirà ovunque facendo calare ulteriormente i termometri. Dopodiché, questo dicono i modelli, avremo una lenta risalita e nonostante l’intervento di una struttura anticiclonica consistente non si dovrebbero avere temperature molto distanti dalle medie di febbraio. Forse si andrà 1-2°C al di sopra su alcune regioni, ma molto dipenderà dall’esatta collocazione anticiclonica e dall’eventuale persistente intrusione d’aria fredda nei bassi strati.
Crescono le quotazioni anticicloniche:
confermiamo quanto detto nel precedente editoriale: tornerà l’Alta Pressione. Eppure i modelli manifestano ancora delle incertezze circa l’effettiva portata e durata della fase anticiclonica. Al momento, mediando le principali proiezioni, sembra che comunque possano esserci dei tentennamenti derivanti e dall’intrusione d’aria fredda da est e dall’avanzamento di una massa d’aria umida dai quadranti occidentali. Ciò significa che al di là della stabilità, evidente, si potrebbero avere degli annuvolamenti in varie zone d’Italia e persino qualche debole precipitazione sparsa.
Inverno finito?:
A nostro avviso no. Il posizionamento e la vigoria dell’Alta delle Azzorre sono due elementi a nostro avviso importantissimi. Si va verso un graduale cambio stagionale e come ben sappiamo il periodo a cavallo tra fine febbraio e marzo è il più propizio alla realizzazione di possenti scambi meridiani. Affinché si realizzino tali movimenti è necessario che l’Anticiclone atlantico stia li, a ridosso dell’Europa occidentale. Non escludiamo tra l’altro una nuova intensa irruzione artica attorno al 20 febbraio o comunque in ultima decade, quando sembra che alcuni tasselli vadano ad incastrarsi in quella direzione.
Focus: evoluzione sino al 19 febbraio 2015
Il weekend, lo si è detto, risulterà instabile nelle regioni centro meridionali e insulari. Si proporranno piogge e temporali, ma anche nevicate a bassa quota. Al Nord, al contrario, la situazione migliorerà con decisione. Da domenica sera affluirà aria gelida da est e ciò andrà a favorire un abbassamento delle temperature e con esse la comparsa di nevicate fino in pianura – o persino sulle coste – in alcune regioni del Centro Sud (versante adriatico soprattutto).
Dopodiché si procederà verso un più vivace miglioramento che dovrebbe accompagnarci oltre metà mese, pur con tutte le incertezze legate agli elementi evolutivi che abbiamo descritto precedentemente. Non escludiamo eventuali nuovi apporti d’aria fredda artica entro fine periodo.
Evoluzione sino al 24 febbraio 2015
Ci aspettiamo un’ultima decade di febbraio prettamente invernale, di certo movimentata e con crescenti occasione per nuove irruzioni artiche. E potrebbero mostrarsi addirittura più incisive dell’attuale.
In conclusione.
Inverno che si sta mostrando decisamente diverso da quello dell’anno scorso, smentendo categoricamente le proiezioni di chi – già da dicembre – ipotizzava un andamento stagionale come quello passato.