Questa convalida può avvenire solo dal confronto con analisi effettuate a priori ed a partire dai dati osservati da parte del sistema reale. In poche parole il controllo delle “qualità” di un modello è un aspetto importante circa l’attività di ogni qualsiasi centro di osservazione meteorologico; poiché, tramite esso, si può percepire l’effetto di eventuali cambiamenti del modello stesso; sia in ordine ai termini ed equazioni di accuratezza, che in relazione alla simulazione, per arrivare alla bontà finale della previsione stessa.
Una volta elaborata una condizione iniziale, quindi semplificata, questa può migliorare con l’aggiunta di ulteriori elementi teorici, tecniche di interpretazione, cosicché possiamo essere spinti a credere che, dati gli ulteriori riposizionamenti possibili, si possa giungere ad un risultato finale che possa ben sviluppare il comportamento del sistema reale.
In poche parole, ed in riferimento alla carta sopra indicata, anche con molta approssimazione, il risultato che si deve raggiungere deve rappresentare un’evoluzione univoca riguardante una certa tendenza. Nello specifico, sempre partendo da una situazione di partenza, possiamo tracciare delle equazioni diagnostiche e prognostiche circa gli schemi di parametrizzazione che il modello stesso rappresenta. Tutto avviene tramite una “sintonizzazione” dei suddetti elementi che, tramite frequenze od interpolazioni, possono raggiungere il “fine tuning”; risultato che otteniamo, teoricamente, quando siamo alla ricerca della migliore sintonia (finale) della TV che ci permette di raggiungere la migliore frequenza di risposta al segnale.
Quello che oggi esprimono i modelli, in particolar modo GFS, rappresenta una situazione a “larga banda”, che può e deve essere migliorata attraverso una giusta lettura della/e frequenza/e che il modello esprime. La deterministica non è in gioco, ma le nostre antenne (tecniche di valutazione in combinazione ad algoritmi) devono possedere la giusta ampiezza per decifrare il segnale.
Il periodo in osservazione, come già esposto precedentemente, sembra, dopo una “clamoroso” accenno di primavera (aggiungo sarebbe anche l’ora), puntare il proprio segnale su “frequenze” che avevamo per un attimo abbandonato.
Ovviamente non v’è alcune segreto da esporre; solo molta confidenza con tutti i possibili parametri numerici e probabilistici. La “manopola” sulla quale stiamo agendo sembra essere utilizzata nella giusta direzione. Il risultato lo vedremo a vista.