L’evento che ci apprestiamo a vivere passo passo è d’entità notevole, come già rimarcato ampiamente fin dai giorni passati. La penetrazione così franca e approfondita di una saccatura gelida, alimentata da correnti polari e destinata a permanere per alcuni giorni, è un qualcosa di assai raro per la terza decade del mese di marzo.
In questo modo si rinnovano facilmente tutte le riflessioni sull’estremizzazione degli eventi climatici assai marcata che ha caratterizzato probabilmente ancora con maggior impeto gli ultimi 10 mesi, con anomalie stagionali davvero da far spavento sull’Italia, così come sull’Europa e non solo.
A dimostrazione di ciò, sono stati stabiliti con elevata frequenza continui record termici mensili, di cui si è dato ampio spazio nella cronaca del nostro Meteo Giornale. In particolare hanno dominato gli eventi caldi, soprattutto quest’inverno con temperature ogni giorno più sorprendenti.
E anche questa prima metà di marzo la musica non è affatto cambiata. Eppure, tornando indietro con la memoria appena al giugno 2006, si ricorderà come il mese abbia aperto con un’eccezionale colata d’aria fredda, per una penetrazione depressionaria fredda nel cuore dell’Italia.
Ondata di freddo ben impressa nella memoria, con neve caduta a quote sorprendenti anche intorno ai 1500 metri sull’Appennino, poiché giunta nettamente fuori stagione, con configurazione del tutto anomala per il periodo, e che ha lasciato appresso qualche valore da record per il primo mese dell’estate 2006.
Quella che si propone nell’immediato futuro rischia allo stesso modo di essere un’ondata di freddo da manuale e che possa davvero ricordarsi a lungo, e paradossalmente ancor più proprio per il lunghissimo e continuo periodo caldo che ci portiamo indietro da molti mesi. Tutto ciò potrà ulteriormente rinvigorire e accrescere la fenomenologia.
Nel frattempo, in attesa di tutto ciò, la situazione attuale resta ancora contrassegnata da una relativa calma Anticiclonica, che davvero rende impensabile la possibilità che da qui ad appena 48 ore si possa avere una modifica così radicale delle condizioni meteorologiche.
Come già sottolineato, l’Anticiclone tende ad arretrare sempre più verso ovest e contestualmente ad ergersi in maniera sempre più sostenuta verso nord, con l’asse che non appena sarà disposto perfettamente lungo i meridiani, favorirà l’affondamento come una lama della saccatura artica polare-scandinava in direzione del Mediterraneo.
I primi disturbi in quota collegati a deboli infiltrazioni fresche con relative aree cicloniche di discontinuità, nella giornata di ieri hanno dato luogo a un’effervescenza di temporali fra Spagna orientale e meridionale, Algeria e Tunisia.
Tale area d’instabilità quest’oggi si è indebolita portata sulla Tunisia ed i canali di Sardegna e di Sicilia, senza peraltro dar luogo ad attività temporalesca, se non sul mare. Qualche temporale pomeridiano ha interessato invece i rilievi del basso Lazio, laddove non vi erano altre formazioni nuvolose a limitare il riscaldamento diurno della terraferma, come invece accaduto sulle isole maggiori.
Il campo termico anche quest’oggi ha visto il raggiungimento di temperature di spicco, con le massime diurne fino a 22-23 gradi specialmente sulla Romagna ed i settori dell’alto-medio Adriatico.
Nella giornata di domani s’assisterà ad un progressivo cedimento della pressione a tutte le quote sulle nostre regioni, per la spinta del forte Vortice Scandinavo che farà pervenire le prime masse d’aria piuttosto fredda sul Regno Unito, Paesi Bassi, nord della Francia e della Germania, con prime nevicate a basse quote nel corso della giornata.
Sull’Italia l’ingresso delle correnti occidentali, associate al progressivo affondamento depressionario dal nord Europa, determineranno un aumento della nuvolosità, con fenomeni non di rilievo che dal pomeriggio interesseranno l’Arco Alpino centro-orientale, la Liguria e l’alto Tirreno. Il seguito per la giornata di lunedì vedrà il primo irruento ingresso d’aria fredda ed instabile a tutte le quote, in una prima fase dalla Valle del Rodano almeno negli strati medio-bassi dell’atmosfera.
Le mappe di previsione hanno ormai preso una strada precisa, che non resta altro che seguire i prossimi aggiornamenti per tutti i dettagli previsionali nello specifico anche per il seguito, che vedrà lo stazionamento dell’area ciclonica fra l’Europa centrale ed il Mediterraneo centrale.