Quello che si prospetta per i prossimi giorni in Europa è una continuazione dell’inverno per le regioni settentrionali, condizionate fortemente da un vortice polare insolitamente forte per la stagione, e un Mediterraneo in preda al flusso mite basso Atlantico, foriero di perturbazioni che portano con sé pioggia e temperature in ripresa.
Siamo in piena transizione meteorologica, i prodromi della futura stagione primaverile ed estiva si iniziano ad intravedere, e possiamo iniziare a fare una previsione climatologica per il futuro.
Sembra innanzi tutto che la natura scelga di passare alla transizione attraverso le depressioni e i vortici più che attraverso gli scambi meridiani favoriti da alte pressioni. Infatti, saranno le westerline le responsabili del tempo in Europa nei prossimi giorni.
Questo è un fatto positivo in quanto non dovremo fare i conti con la siccità talvolta tipica di questo periodo, ricordiamo per esempio l’anno passato caratterizzato da un alta pressione subtropicale che si impadronì del Mediterraneo fin dagli inizi di marzo e dominò le sorti del tempo fino ad aprile.
L’anticiclone azzorriano scompare, rimpiazzato da un anticiclone dalle caratteristiche più subtropicali che oceaniche. Ed è proprio questo protagonista del tempo su cui mi soffermo oggi.
Infatti, la figura barica del periodo di transizione è l’anticiclone africano responsabile di un caldo marzo su tutto il Maghreb centro occidentale.
Per il Mediterraneo, la sua presenza già da inizio Marzo non depone favorevolmente per una primavera fresca.
L’invasione del Mediterraneo da parte del suo soffio caldo è ancora scongiurata dal forte e mite flusso basso atlantico, ma la sua presenza assicura un effetto immediato dai prossimi richiami di masse d’aria calda pre-frontale che faranno assaggiare al Sud un breve periodo mite.
Quando il flusso atlantico perderà vigore le pulsazioni dell’anticiclone africano potrebbero interessare le nostre regioni.
Nessun allarme, comunque, la presenza dell’anticiclone africano non implicherebbe il ripetersi dell’estate 2003, ma sarà necessario osservare il comportamento della situazione ed evoluzione generale.
Un elemento, è abbastanza consolidato, l’anticiclone nord africano è tornato in prossimità dell’Italia e non sembra andarsene e non troppo avanti sentiremo il suo fiato caldo.
Si consolida la teoria dell’esagerazione climatica, della persistenza degli eccessi.
Il Nord Africa in questi giorni si sta scaldando rapidamente, si può osservare la gestazione
delle tradizionali tempeste di sabbia caldissime che interesseranno ad intermittenza l’Egitto e la Libia.
Sono un segnale del cambio di stagione, della primavera che rischia di piombarci addosso.
Tra la fine di marzo ed i primi di aprile, pur in presenza di correnti fredde che interesseranno ancora l’Europa, le temperature medie saranno destinate a salire e si potrebbero innescare condizioni climatiche di marcata instabilità.
Potrebbe essere una pazza Primavera quella di aprile. In USA si sono già avute le prime avvisaglie della stagione, con i temporali grandinigeni del sud e le prime gravi trombe d’aria.
Ma fare previsioni da oggi per aprile è impossibile, mentre le tendenze climatiche diffuse dai centri di calcolo indicano basse temperature.
Articolo riveduto e con contributo aggiuntivo di Andrea Meloni