Rapido, localmente intenso, mai esagerato, è transitato quel peggioramento che abbiamo analizzato per svariati giorni, seguendone la genesi, l’infanzia, l’adolescenza, la maturità, ora il suo decadimento. Aria umida giunta dall’Oceano che in qualche modo è riuscita a varcare le soglie del baluardo anticiclonico affermatosi sui bacini meridionali, soprattutto su aree settentrionali del continente europeo. Si pensava, inizialmente, potesse essere una perturbazione di una certa intensità, persino pericolosa, così, per fortuna, non è stato.
Le prime avvisagli sono giunte nella tarda serata del giovedì, allorquando nubi e qualche isolato fenomeni comparivano sulle Alpi occidentali. Poi, nel corso della notte, ecco estendersi alle regioni alto tirreniche, nella mattinata di ieri giungeva sulla Sardegna, al centro, infine al sud. Non è stato un passaggio statico, inteso come intensità dei fenomeni, bensì abbiamo osservato una intensificazione che è nata a contatto con le acque calde del Mediterraneo.
Tempo fa, per chi ha occasione di leggere quotidianamente le nostre news, comparve una notizie concernente le temperature marine del Mediterraneo, si disse che molti bacini risultavano più caldo del normale. Una condizioni di anormalità che non fa altro che acuire quei contrasti termici allorquando giungano refoli freschi oceanici oppure settentrionali. Ora, oggi intendiamo, resistono delle piogge all’estremo sud, perlopiù sotto forma di rovescio. Potrebbe esservi qualche isolato temporale tra la Sicilia orientale e la Calabria meridionale, ma cesseranno nel corso della tarda mattinata.
Tuttavia è bene non illudersi che vi possa essere un miglioramento di fine estate. Chi stamane si affaccerà sulle regioni del versante Adriatico potrà rendersi conto di un nuovo cambiamento. Non tanto in termini di piogge, bensì dal punto di vista termico. V’è una configurazione, a livello europeo, che rammenta quelle invernali. Sui vicini Balcani stazione un’area di Bassa Pressione alimentata da aria piuttosto fredda proveniente dalla Russia.
Il moto retrogrado di tale depressione, inteso come movimento est-ovest, la porterà verso le nostre regioni, enfatizzando un rinforzo dei venti nord orientali. Venti freddi, che fin da oggi porteranno un repentino calo termico ad iniziare proprio dai bacini orientali. Nel corso dei prossimi giorni assisteremo ad una ulteriore estensione occidentale, ma non tale da enfatizzare un deciso peggioramento delle condizioni meteo.
Per quel che abbiamo detto pocanzi, riferendoci ai contrasti termici esercitati dal mare caldo, sono attese occasioni d’instabilità, in modo particolare durante le ore calde del giorno. Si potranno difatti formare delle celle temporalesche che non è escluso possano originare, localmente, dei rovesci anche di moderata intensità. Stante le mappe attuali, a risentirne sarebbero soprattutto i settori adriatici, rilievi appenninici su tutti. Non si esclude che qualche sconfinamento giunga sino ai settori tirrenici, così come non è da escludere un interessamento dei rilievi alpini. Tutti particolari che prenderemo in considerazione nel corso dei prossimi aggiornamenti.