Negli anni Settanta, la neve a volte cadeva precocemente sulla città piemontese, ma non si erano mai registrate nevicate consistenti nella terza decade di Ottobre.
Il 24 Ottobre 1979 sull’Europa si era creata una situazione classica “ad Omega”, con blocco anticiclonico sulla Scandinavia, ed aria molto fredda in discesa dalla Russia verso il Mar Nero (isoterme attorno ai -10°C ad 850 hPa verso l’Ucraina), ma l’Italia era interessata da aria umida e mite proveniente da ovest, con piogge soprattutto in Liguria e sul Centro Italia.
Ma il blocco anticiclonico sulla Scandinavia, permise, nei due giorni successivi, l’avvicinamento alla nostra Penisola sia di una depressione atlantica situata sul Golfo di Biscaglia, sia dell’aria fredda posta ad est di tale blocco.
Il 26 Ottobre, infatti, entra la bora sul Golfo di Trieste, dove raggiunge raffiche di 68 kmh, ed assieme ad essa aria decisamente fredda per la stagione: la stessa Trieste cala fino a +4,0°C di minima, Venezia scende a 0,0°C assieme al Bric della Croce, sopra Torino, a Genova piove, per l’arrivo della perturbazione atlantica, con vento di bora a 57 kmh, e temperatura che cala fino a +6,0°C, mentre sul non lontano Passo dei Giovi, a soli 475 metri di altezza, cadono 5 cm di neve con una temperatura scesa a -1,0°C.
Caddero anche le prime abbondanti nevicate sulle Alpi Cuneesi: 40 cm di neve fresca si misurarono sul Monte Malanotte, a 1742 metri di altezza.
Tutto si prepara allora per la giornata del 27 Ottobre, quando la perturbazione atlantica entra decisa sul Mediterraneo Occidentale, avviando una circolazione sciroccale sulla nostra Penisola: le isoterme ad 850 hPa risalgono sul Nord Italia fino a +5°C, ma sul Piemonte oramai permane il cuscino freddo appena affluito da est.
Tale cuscino, assieme all’intensità delle precipitazioni sul Nord Ovest, determina la caduta di abbondanti nevicate anche sulla pianura piemontese.
A Torino Caselle cadono 22 mm di precipitazione, con minima di +1,0°C e massima di +5,0°C, ma cade anche la prima neve, la più precoce della storia torinese degli ultimi due secoli.
A Moncalieri, tra la mezzanotte e le 10 del mattino, cadono 10 cm di neve, mentre sulla collina torinese la precipitazione è abbondantissima, circa 23 cm al Bric della Croce, con minima di -3,0°C e massima di +1,0°C.
Ma 10 cm di neve cadono anche ad Asti Govone, e 3 cm al Passo dei Giovi, dove anche la massima resta sotto lo zero.
Su Genova solo tanta pioggia (34 mm), e temperatura che risale a +8,0°C, così come sulle altre parti del Nord Italia dove alla fine prevale l’effetto sciroccale.
Il giorno successivo la temperatura risale notevolmente (Torino: +9,0°C, Genova: +15,0°C), e la neve rimane solo in montagna (90 cm di neve sul Monte Malanotte).
Ecco qualche stralcio di articoli di giornale che parlano di quell’eccezionale 27 Ottobre di 29 anni orsono:
“Un’improvvisa ondata di maltempo ha colpito il Triangolo industriale e la Val d’Aosta, colpite da una pesante nevicata.
Alcune zone della Collina Torinese sono rimaste isolate, mentre nel centro di Torino molti alberi sono caduti improvvisamente, bloccando il traffico ed interrompendo parzialmente l’erogazione della luce.
In altre zone del Piemonte sono in atto delle vere e proprie bufere di neve.
In Val d’Aosta nevica da St. Vincent fino ai Valichi: il Gran Sanbernardo è rimasto chiuso.”