Un autunno terribile per le Alpi, non c’è che dire: sono mancate le precipitazioni tipiche della stagione e con esse anche le nevicate che avrebbero dovuto ricoprire perlomeno le zone di media ed alta montagna. La carenza è legata soprattutto alle vicende meteo statiche delle ultime settimane, quando ci si attendeva una svolta in realtà mai arrivata dopo il caldo tardo estivo che si era protratto fino ad ottobre. L’anomalia si è ulteriormente aggravata: l’unica intensa fase perturbata di questo novembre ha portato nevicate abbondanti solo a quote molto elevate.
In linea generale, risultano più fortunate le Alpi Occidentali dove la neve d’inizio mese è potuta cadere temporaneamente anche a quote attorno ai 1500 metri. Parte di queste precipitazioni nevose discretamente abbondanti hanno resistito, per vari motivi: anzitutto la radiazione solare è ormai poco efficace e si appresta a raggiungere i livelli più bassi stagionali, poi in secondo luogo l’alta pressione ha portato temperature certamente elevate in montagna, ma clima molto secco che favorisce un rallentamento della fusione della neve. In virtù di quanto appena detto, i paesaggi attorno ai 2000 metri in Valle d’Aosta e Piemonte appaiono ancora con qualche riserva bianca.
Ancor più pessimo il quadro per quel che riguarda il comparto alpino centro-orientale: dalla Valtellina alle Alpi Giulie i paesaggi di montagna appaiono davvero straordinariamente spogli per la stagione e per trovare un po’ di neve bisogna salire in genere a quote ben superiori ai 2000 metri, sembra di essere ancora all’inizio dell’autunno. A seguito delle difficoltà d’innevamento, dovute alla temperature miti, la due giorni di Coppa del mondo di snowboard a Carezza, in Alto Adige in programma il 3 e il 4 dicembre, sono state rinviate al 21 e 22 dicembre, dopo la tappa americana di Telluride.
Le condizioni meteo così sfavorevoli stanno determinando lo slittamento dell’apertura della stagione su diversi comprensori montuosi (anche fra i più rinomati), mentre in alcune località si proverà a partire, in questo prossimo week-end, perlopiù grazie alla provvidenziale neve artificiale sparata dai cannoni, anche se sarebbe necessario un clima più freddo di quello che sta facendo. In qualche zona, laddove si scia già da qualche settimana, si è sperimentato con successo il metodo dei teli protettivi di materiale geotessile a protezione di ghiaccio e neve. A Cortina d’Ampezzo aprirà Sabato 26 Novembre lo Ski Area del Faloria, mentre a Madonna di Campiglio è attesa l’apertura delle piste della zona Grostè, fra Graffer e Corna Rossa.