Un campo di alta pressione di chiaro stampo oceanico si è impadronito dell’intero bacino del Mediterraneo, determinando un netto miglioramento delle condizioni meteorologiche dopo che negli ultimi dieci giorni si sono alternate fasi nevose (al Nord) ed estremamente piovose e ventose (Sud e Isole).
Ma come annunciato nell’ultimo editoriale, un veloce miglioramento avrebbe interessato l’intera Penisola, in atto da circa 48 ore. Un cambiamento che, localmente, determina condizioni quasi primaverili, specie dal punto di vista termico. Un regime che può portare ad un primo risveglio vegetativo delle specie più precoci, come ad esempio specie della tipica flora mediterranea (si pensi al mandorlo ad esempio), col rigonfiamento delle gemme a fiore a talvolta la prima comparsa degli stessi.
Va peraltro detto che dal mese di febbraio prende forma il risveglio fisiologico della vegetazione, specie nella terza decade del mese, e quindi si mettono in moto tutti quei meccanismi che ben presto porteranno al completo risveglio vegetativo. Tuttavia possiamo ritenere la fase in atto come transitoria, perché già nel fine settimana si potrà assistere ad un primo cambiamento. Valutato obbiettivamente si tratta di un cambiamento importante, onde evitare fasi prolungate anticicloniche che potrebbero portare ad un risveglio vegetativo anticipato, con conseguenti problemi per avvento di nuovo freddo invernale.
I giorni in essere rappresentano pertanto una pausa gradita, usufruibile ai fini del disgelo nelle regioni del Nord ed all’assorbimento dell’eccessiva acqua caduta al suolo nelle regioni meridionali e le Isole. Sarà inoltre possibile effettuare un primo monitoraggio degli eventuali danni, sia meccanici che fisiologici, onde valutare le perdite economiche che inevitabilmente potrebbero influire nei prezzi del mercato al dettaglio.
L’unico problema dalla fase di stabilità prevista è dettato dalle gelate in pianura e valli che interessano le regioni settentrionali. Tuttavia, essendo l’anticiclone di matrice oceanica, i valori raggiungibili durante le ore notturne non saranno tali da determinare patemi alle colture. Sia alle resistenti ma specialmente a quelle maggiormente suscettibili ai danni da freddo. Insomma, una pausa quanto mai gradita dal mondo vegetale nel suo complesso.