Sembra proprio che la stagione invernale 2005-2006 voglia regalarci un’altro lungo episodio gelido.
Una settimana fa, nell’usuale analisi settimanale dell’evoluzione climatica a lungo termine, avevamo indicato la possibilità d’una configurazione favorevole al freddo su tutta l’area centro-mediterranea europea.
Avevamo detto che il redivivo vortice polare, complici le intense pulsazioni dinamiche azzorriane, un’ alta pressione a est e una depressione sul mediterraneo centrale, sarebbe stato pilotato, come su binari, dritto in direzione del Mediterraneo centrale.
Oggi diciamo che non solo questa linea di tendenza pare confermata, ma soprattutto sembra perdurare a lungo sul Mediterraneo.
Vediamo infatti con calma i principali protagonisti in gioco e le relative conseguenze sul Mediterraneo.
Innanzi tutto parliamo dell’alta azzorriana: dopo due mesi di relativa debolezza, che ha permesso al gelido soffio russo di non colpire direttamente l’Italia, compromettendo così le possibilità di un evento freddo storico sulla parte centrooccidentale del vecchio Continente, oggi secondo vari modelli, sembra essere intenzionata a erigersi fin verso il circolo polare artico con una pulsazione di grande spessore, e soprattutto duratura. Infatti i modelli sembrano concordi nell’individuare almeno due pulsazioni consecutive verso nord a bloccare completamente il flusso atlantico, e a pilotare così verso sud il vortice polare.
Contemporaneamente pare reggere bene a nordest l’anticiclone russo termico, novità non prevista nello scorso intervento ed estremamente positiva per una persistenza del freddo sul Mediterraneo, avendo l’anticiclone termico caratteristiche di maggiore persistenza rispetto a quello dinamico, e dunque impedendo lo scivolamento verso est del groppo artico.
Infine ultima e decisiva variabile in questo sistema climatologico, sarà il flusso subtropicale basso-mediterraneo, che con le sue depressioni costituirà il vero manubrio per delineare la direzione delle irruzioni fredde sull’Italia. Come al solito esso sarà al tempo stesso dispensatore di umidità, necessaria per le nevicate, e calore, determinante per capire la penetrazione dell’aria fredda. Come sempre un minimo troppo a ovest farebbe scivolare tutto sulla Spagna, troppo a nord, vedrebbe un’esclusione delle regioni centrali.
Discorso a parte va fatto per le regioni padane e il sud. Le prime dovrebbero in tutti i casi beneficiare di un raffreddamento, anche consistente, e pur se saltate per un movimento capriccioso del minimo dalle precipitazioni nevose, avrebbero sufficiente combustibile freddo per impiantare un cuscinetto, apportatore di copiose nevicate alla prima influenza più tiepida sovrapposta.
Per le regioni meridionali invece bisogna sperare che il flusso subtropicale non sia troppo alto, rischiando così di tagliarle fuori dall’irruzione. Come al solito direi che ci attendono ancora una volta giorni di trepidante attesa per quel che la natura potrà regalarci e come spesso accade qualcuno rimarrà deluso.
Speriamo solamente che l’inverno dispensatore di grandi soddisfazioni nevose per il nord-ovest e il sudest, si ricordi di chi è rimasto ai margini di tutti gli episodi nevosi di questa stagione memorabile per alcuni… buon nowcasting a tutti!