Nel sottotitolo dell’articolo abbiamo utilizzato una parola che identifica molte persone che seguono quotidianamente le previsioni del tempo. Coloro i quali gioiscono per l’arrivo di un temporale, per il profumo del bagnato, il cadere della neve. Ma ciò che stiamo per dire fa parte del bagaglio emotivo di ogni amante di questa scienza tanto complicata quanto semplice: la meteorologia.
Si, perché in tanti vivono la stagione estiva come un periodo di costrizione meteorologica, in attesa che il grigio del cielo e il frizzantino dell’aria tornino presto a fargli visita. Altrettanti si godono invece la bellezza e il relax che solo il trimestre caldo è in grado di offrire: col suo mare, l’inconfondibile profumo di salsedine, il suono delle onde infrangersi sugli scogli.
Ma c’è un elemento che accomuna tutti: la gioia, l’emozione nel rivivere quei colori che solo l’autunno è in grado di offrire. La natura prepara il suo riposo, testimoniato dalle tonalità talvolta tenui altre accecanti. Le foglie si colorano di giallo, alcune di rosso, altre arancione. Molte cadono quasi come in segno di resa verso il generale inverno, così come i frutti, maturi sui rami.
Le castagne cuociono sul fuoco, le zucche annunciano imminente la festività. Il sole perde terreno, mentre le stelle scompaiono spesso tra la coltre di nubi. Ed ecco la pioggia, a volte timorosa altre impetuosa. Le prime nevi cadono sui monti, incappucciandoli di bianco. E noi, talvolta impotenti dinanzi alla forza degli elementi, stiamo là ad osservare. Con l’unica parola in grado di rappresentare queste poche scritte: l’autunno.