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La grandine, evento più temuto dell’estate: tutto quello che c’è da sapere

di Mauro Meloni
03 Lug 2012 - 20:32
in Senza categoria
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Grandine come arance: la foto è stata scattata appena ieri e si riferisce alla Repubblica Ceca, regione della Boemia Centrale a sud-ovest di Praga.
GRANDINE E DANNI – La grandine è una meteora che appare più frequentemente in primavera ed estate. In Italia grandina un po’ ovunque, specie nella stagione primaverile con maggiore frequenza lungo le regioni del versante tirrenico. Ma in realtà è l’estate la stagione grandinigena per eccellenza, almeno sul Nord Italia, anche se non in termini di frequenza: per via del maggior calore, le grandinate possono avere risvolti assai dannosi. La grandine di maggiore dimensione si sviluppa in condizioni climatiche relativamente calde, con forte riscaldamento del suolo che acuisce le correnti ascensionali. I danni più o meno rilevanti non sono proporzionali solamente alla dimensione del chicco, ma dipendono da una somma d’altri fattori. Queste variabili sono cinque e sono costituite da: dimensione del chicco di grandine; velocità di caduta del chicco; durezza del chicco; forma del chicco; orientamento della traiettoria di caduta del chicco.

PROCESSO DI FORMAZIONE DELLA GRANDINE – E’ necessario premettere che i temporali sono generati da una corrente ascendente (cioè che sale): in questo moto, l’aria sollevata verso l’alto si espande e quindi si raffredda, facendo condensare il vapore acqueo in goccioline. Sono le correnti ascensionali ad alimentare la nube con aria caldo umida che si solleva rapidamente dal basso verso l’alto, trasportata da venti che possono arrivare anche ad oltre 100 km/h. Le correnti ascensionali trattengono sospesi in cielo, all’interno della nube, i fenomeni meteorici come pioggia, neve, grandine. Il chicco di grandine viene spinto verso l’alto per poi precipitare verso il basso per gravità o venti discendenti, fin sotto la linea di congelamento dell’acqua. Il chicco di grandine, gelato, si bagna per la presenza di particelle di acqua o vapore, ma poi viene condotto di nuovo verso un corridoio di correnti ascensionali e si congela aumentando di dimensione.

GRANDINE DI TUTTE LE FORME E DIMENSIONI – I chicchi di grandine possono avere le più disparate forme e dimensioni: a volte i chicchi sono rotondeggianti od ellissoidi, raramente possono avere forme irregolari ed essere stellati, un fenomeno molto curioso. La grandine è una meteora molto meno frequente della pioggia o della neve. Si tratta di una precipitazione costituita da chicchi di ghiaccio che possono raggiungere forma e dimensione tra le più svariate. In Italia le grandinate medie, hanno una dimensione che varia da 5 a 10 mm, con diversi casi ogni anno (sempre più crescenti nel tempo) di chicchi che possono essere maggiori e raggiungere le dimensioni tra la 4 e la 6 della scala TORRO (introdotta nel 1986), corrispondente ad un diametro massimo fino ai 6 cm ed oltre. Spesso e volentieri seguendo le indicazioni della scala Torro, i chicchi di grandine vengono paragonati ad oggetti ed a frutti noti, come acini d’uva, noci, pesche, arance e meloni.

GRANDINE, EFFETTI NON SOLO DANNOSI – Il chicco di grandine compie molti cicli, salendo e scendendo in atmosfera. Tutte le volte che sale acquista un nuovo strato di ghiaccio facendo congelare su di sé il vapore sopraffuso che ha intorno: quando è diventato sufficientemente grosso non è più sostenuto dall’aria e precipita a terra, ma il momento in cui questo avviene dipende dall’entità delle correnti ascensionali. La grandine ha anche i suoi risvolti positivi: dopo una giornata rovente di piena estate, una grandinata è capace di esaltare fortemente il ricambio d’aria e la sensazione di refrigerio, ancor più del semplice acquazzone estivo. In un attimo l’aria si raffredda, ancor più se l’episodio di grandine è abbondante e capace d’imbiancare il suolo. La grandine può trascinare con sé anche le microparticelle di inquinamento diffuse nella bassa atmosfera, avendo così un ruolo purificante per l’aria.

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