Osservando le immagini satellitari degli ultimi giorni tornano alla mente quei terribili giorni di 11 anni fa, quando certe configurazioni bariche rappresentavano la “norma”. In quell’anno, il 2003, le gocce fredde s’instaurarono a ripetizione appena ad ovest del Portogallo, pur senza disdegnare qualche sortita sulla Penisola Iberica. Disdegnarono, eccome, il nostro Paese e gran parte dell’Europa centro occidentale. Qui s’instaurò un regime anticiclonico impressionante, che ci consegnò nelle mani dell’estate più calda del secolo.
Lo scatto odierno sembrerebbe riproporci una situazione di quel tipo: goccia fredda sul comparto iberico e possente lago anticiclonico che dall’Atlantico si estende – passando nel Mediterraneo – verso l’Europa orientale. Ma chi ha bene a mente quel che accadde allora, sa benissimo che la configurazione barica attuale presenta differenze sostanziali. L’Atlantico, ad esempio, mostra una vivacità ciclonica sorprendente ed ascrivibile ad una Depressione Islandese in forma smagliante.
Ed è proprio alle strutture depressionarie indicate che dovremo prestare attenzione. La goccia fredda, fin da domani, inizierà a spostarsi verso nordest mentre le maglie del Vortice Islandese si propagheranno a sud. Durante il weekend assisteremo alla fusione tra le due e alla conseguente apertura di un’ampia saccatura destinata ad estendersi in direzione del Mediterraneo. E’ la dinamica che ci condurrà all’ennesimo, forte break stagionale.